Ci siamo dentro, dentro ad un'avventura terrificate che mai nessuno avrebbe mai pensato di vivere.
Stiamo cercando di resistere alla paura, alla solitudine, all'ansia e ognuno di noi fa la sua parte.
Confidiamo che tutto finisca presto e lasciando dietro di sé meno danni possibile ! ( Pare impossibile)
Le giornate in casa scorrono lentissime. Siamo rimasti noi due soli, e per fortuna siamo in due. Facciamo colazione e leggiamo i giornali on line, mandiamo i primi messaggi della giornata, iniziamo così ad intrecciare le relazioni, ormai solo virtuali, con il resto dei nostri affetti, quelle consuetudini che sembravano così scontate ora diventano momenti di preziosa condivisione.
La foto del nipote appena sveglio , i buongiorno via wathsapp con le amiche sono piccoli momenti di serenità.
Poi vediamo di organizzare la giornata e cerchiamo di approfittare della situazione per ordinare le foto che giacciono nelle scatole dentro all'armadio da anni; sistemiamo qualche ripiano della libreria dove nel corso del tempo si sono ammucchiate carte, documenti, ciarpame vario e polvere tanta polvere.
C'è anche da pensare ai pasti e allora bisogna fare la nota accurata in modo da uscire ogni due giorni , prepariamo i sacchetti dell'umido e del secco, e infine arriva il momento dell'uscita. Controlliamo di avere i guanti monouso, la soluzione alcoolica per la disinfezione e da oggi anche le mascherine. Pronti per la spedizione ci dirigiamo al piccolo supermercato che si trova a 50 metri da casa ed è un evento altamente trasgressivo. Fare quei quattro passi è un'esperienza nuova. Ci si muove controllando di non aver altre persone vicine, se incroci qualcuno gli cedi il passo e pensi inevitabilmente che potrebbe avere in incubazione il virus, così ti allontani con sospetto.
La spesa è un'operazione veloce, senza tentennamenti si riempie il carrello delle cose segnate nella nota e velocemente ci dirigiamo alle casse. In terra sono state apposte delle strisce colorate che distanziano i clienti ed ognuno attende il proprio turno in silenzio con gli occhi bassi. Mancano completamente i sorrisi.
Rapidamente torniamo a casa ci dedichiamo alle faccende domestiche ed alla preparazione del pranzo. Per fortuna i molti messaggi ci tengono compagnia e continuiamo a mantenere vivi i rapporti con amici e parenti.
Continuiamo a cercare di trascorrere al meglio il tempo a nostra disposizione perciò continuiamo a sistemare, c'è il bucato da stendere, i calzini da piegare e magari trovare anche quelli spaiati. Ognuno si dedica alle personali passioni , il consorte si aggiorna riguardo allo sport,io ho ripreso a seguire gli esercizi di scrittura , e poi si naviga in libertà tanto il tempo c'è e si scoprono le visite virtuali
nei musei di mezzo mondo, le offerte di film in streaming gratuiti, il sito di Don Marco Pozza che è una miniera di riflessioni
Tutto viene interrotto da molteplici telefonate con i parenti lontani, gli amici che non senti da mesi, la figlia, le amiche di sempre. Così in una realtà ovattata e assurda il sole cala e tu non hai goduto della ella giornata nè dell incipiente primavera. Poco importa perchè ce ne sarà un'altra da vivere. Basta aspettare che passi la nottata.
Infine cena e televisione, non puoi dire di essere stanco ma in realtà ti senti stranito e annoiato.
E la preoccupazione che ti accompagna da quando hai aperto gli occhi ti ha sfiancato e ci accompagnerà ancora per tanti giorni.
Ora andiamo a dormire, ci abbracceremo per farci coraggio e per rassicurarci che domani andrà meglio di oggi e troveremo altro da fare per riempire le ore vuote ed evitare l'abbrutimento .
E siamo solo al giorno 4 di quarantena.