Ottobre ormai è terminato e il nuovo mese di novembre si
presenta con una pioggia torrenziale, un freddo inusitato e il buio che arriva
sempre più presto. Decisamente il mio umore ne risente.
Cerco di non pensare,
ma le mie ansie si presentano lasciandomi piuttosto abbattuta.
Per
evitare di pensare troppo e per riempire le mie giornate di faccende diverse da
quelle domestiche, al ritorno dal nostro viaggio, ho ripreso l’attività fisica
con costanza, ho ricominciato la scuola d’inglese e pagato il corso, ho dato la
mia disponibilità in parrocchia per un pomeriggio di sano volontariato.
Oggi, come ogni mercoledì ho ottemperato al mio impegno di “volontaria
volonterosa” (come dice Cautelosa).
In una specie di scantinato delle signore
con i capelli d’argento si dedicano a raccogliere alimenti, capi di vestiario,
articoli per la casa e quant’altro per offrire un aiuto alle famiglie che ne
hanno bisogno.
Dirige il tutto, con un’ energia inesauribile ed una dedizione
assoluta, Maria Teresa. E’ una donna dagli occhi buoni e la voce grave, l’andatura
è incerta per dei disturbi alle gambe, ma i suoi obbiettivi sono chiari e
concreti.
Ci sono anche Graziella al reparto scarpe e gonne, Marilena ai
pantaloni, Bertilla all’abbigliamento femminile, Giancarla a quello maschile,
Maria allo smistamento generale.
Ce ne sono altre che vanno e vengono, a
seconda degli impegni familiari.
Il lavoro è tantissimo, i sacchi dei vestiti
vanno svuotati, si devono controllare le condizioni degli abiti, dividerli per taglia,
pesantezza, genere.
Di solito per il venerdì bisogna preparare i sacchetti degli
alimentari, con pane, riso, pasta, tonno, olio, uova, zucchero, biscotti,
latte.
In queste ultime settimane non è stato possibile distribuire alimentari,
non ce n’era abbastanza per tutti, non ci sono soldi per acquistare le derrate
necessarie, non c’è gente che porti alimentari o scatolame in genere.
E la fila
fuori è sempre più lunga.
Partecipare al lavoro di queste signore è facile e piacevole
perché sono teneramente disorganizzate ma hanno tutto sotto controllo, fanno e
disfano i loro sacchi, gli scatoloni, le borse, ma non manca mai il sorriso,
sono spiritose, a modo loro, e soprattutto pur coscienti che il loro sforzo è
una piccola goccia in un mare di disperazione, non demordono e freneticamente
come una colonia di formichine raccolgono, selezionano stipano
per condividere
al meglio ogni cosa.
Ogni tanto è utile toccare con mano le vere difficoltà.
Ecco come non penso più che è arrivato pure novembre!
immagine presa dal web