martedì 6 dicembre 2011

seguito

I tre anni di scuola media li ricordo per i doppi turni, si andava a scuola nel pomeriggio e veniva e tutte un gran sonno. 
La nostra classe, tutta al femminile, era nel seminterrato e le finestre affacciavano sul giardino dove i maschi facevano alle volte ginnastica 
e noi fanciulline ci perdevamo gli occhi. 
La prof di francese si chiamava Pucci ed era tonda e vistosa, direi charmant, quella di lettere era simpatica ma brutta brutta, 
soprattutto la sua bocca aveva mille denti e delle gengive esagerate.
 La prof di matematica era amica della mamma e non la sopportavo proprio. 
Poi c’era la prof di disegno che amavo alla follia, era giovane, elegante ed affascinante, veniva dalla città ed era sempre vestita all’ultima moda.
 Ci stimolava ad essere creativi e ci insegnava tecniche di disegno 
sempre nuove e divertenti. 
A quell’età in verità si è parecchio strani, 
non più bambini e non ancora adulti, cresciuti solo in parte.  
Per fortuna niente recite né esibizioni. 
Ma nemmeno gite né visite culturali…. 
Direi parecchio nulla ma tanto in generale eravamo tutte ragazzette campagnole, 
quelle come me avrebbero continuato gli studi e la famiglia le avrebbe aiutate a formarsi una cultura, per le altre bastava arrivare in fondo al ciclo di studi 
ed avere un pezzo di carta per poi cominciare a lavorare.

Le superiori le ho fatte in un altro paese, un po’ più grande, non nella città dove c’erano troppi pericoli e distrazioni. 
La mia classe era decisamente disomogenea, venivamo tutti o quasi 
da altri paesi dei dintorni, ci siamo frequentati poco e dimenticati subito. 
Non ho un bel ricordo di quegli anni, 
intanto tanto sonno perché la mattina per andare a scuola mi dovevo alzare prestissimo, prendere prima la bici poi il treno 
e poi fare un bel pezzo di strada a piedi. 
Mi sentivo sola ed estranea, la prof di mate di prima e seconda si chiamava De Grandis ed era alta scarso un metro e mezzo,
 era sempre in piedi sulla pedana della cattedra, 
aveva una voce stridula e fastidiosa, degli altri docenti ho perso la memoria. 
Per quelli del triennio potrei scrivere un poema, indimenticabili…. 
C’erano due sorelle, di una bruttezza assurda, una insegnava italiano e latino l’altra chimica. Erano nubili, per non dir zittelle e c’era il suo bel perché. 
Erano le Rapisarde, sempre in cattedra in tutti i sensi. 
Poi c’era il prof di storia e filosofia, un omuncolo, 
nel corso dell’ultimo anno il preside si è reso conto dell’assoluta pochezza ed impreparazione di costui e ci ha dato personalmente lezioni di filosofia, 
solo che lui era troppo preparato ed esigente per noi povere capre.
 La prof di mate e fisica ci invitava in continuazione ad andare a piantare patate, che tanto di più non potevamo fare. 
Il prof di disegno veniva da Bologna, dove faceva con migliore fortuna l’architetto, una volta alla settimana e decisamente eravamo solo una fatica per lui. 
La prof di francese (e già perché ai miei tempi le sezioni “buone “ erano di francese) era leziosa e noiosa. 
La prof di chimica voleva che imparassimo la lezione a memoria, 
forse per far meno fatica… non so. 
Per non parlare poi dei supplenti che si sono succeduti… 
forse non eravamo una gran classe, tutti molto mediocri e soprattutto per nulla coesi, ma credo che potevamo meritarci anche qualcosa in più.

Ho studiato con molto più costrutto e piacere negli anni successivi, 
nonostante avessi già famiglia, mi ritagliavo pomeriggi e notti per prepararmi agli esami ed i docenti erano dei professionisti preparati ed affermati. 
Ma questa è un’altra storia. 

P.S le foto sono prese dal web ma sono davvero la mia scuola media ed il mio liceo 

6 commenti:

  1. Mi ha fatto sorridere pernsare alla prof con mille denti e le gengive esagerate.
    Per me le medie sono state un periodo parecchio difficile, mentre le superiori, a parte la grande fatoca di studiare greco e latino, le ricordo con una certa nostalgia.
    A quell'età si è tanto vivi, poi piano piano la vita un pochino ci spegne, ed è questo che mi manca di più.
    Buon martedì Renata

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  2. Cavolo che memoria! I nomi delle prof io li ricordo pochissimo, anzi adesso provo a ripassare :)
    astuta l'idea di prendere le foto dal web!

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  3. Non emergono ricordi bellissimi dei tuoi anni scolastici da questo tuo lungo bellissimo racconto o è solo una mia impressione?
    Eppure se hai ricordi così vividi vuol dire che questi anni hanno comunque lasciato un bel segno dentro di te e forse alla fine è quello che conta veramente!

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  4. Maude: Ho preferito le medie, decisamente più vive!

    Extramamma: ricordo molto altro ma mi sarei dilungata troppo. Non credevo di trovare le foto nel web, è stata una sorpresa anche per me

    Paluca: Hai intuito bene, sono stati anni difficili che hanno lasciato per certi versi una ferita profonda e la cicatrice c'è ancora!

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  5. Tra la prima e la seconda media, passaggio dalla città al paese, dalla scuola delle suore (classi miste) a quella pubblica (classe di sole ragazze) e il '68 incombente . . . T'ho detto tutto!:-/

    Mi spiace che queste ferite con gli anni non siano ancora sistemate. Io ci ho messo un bel cerotto! ;-)
    Credo che siano ferite dell'adolescenza, più che della scuola e temo che spesso i genitori non si rendessero nemmeno conto di quello che stavamo patendo! :-)

    Chissà che non mi venga voglia di raccontarmi sugli anni della scuola, imitandoti! :-)

    Ciao, Fior

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  6. credo che allora si pensasse che per temprare il carattere la scuola dovesse essere avvilente... ho ricordi leggermente migliori, ma nella mia classe le versioni di greco avevano il voto piu' alto in classe che raramente superava il tre e mezzo o quattro

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