domenica 1 aprile 2012

impressioni

Finalmente una serata in cui riesco a ragionare, il peggio per il momento pare passato 
e si cerca una nuova normalità. 
Sembra di vivere in campeggio, ma è un campeggio di lusso, anche se ogni cosa è provvisoria e precaria. I vestiti sono stati riposti negli armadi anche se il consorte deve ancora capire dov’è la sua roba, la cucina è in piena funzione, anche se abbiamo 7 piatti piani 8 fondi 12 piattini frutta ed una quantità incredibile di posate, di pentole c’è un assortimento vario di casseruole ma di padelle nemmeno l’ombra. Non importa ci arrangeremo, in fondo sono solo pochi mesi. 

Nel silenzio che mi circonda tornano alla mente i ricordi che sono legati agli anni che ho trascorso in questa casa! 
Se guardo la libreria ricordo ancora l’emozione del giorno che è stata consegnata e montata, era estate, mi sono ritrovata circondata dalle casse aperte, piene dei miei libri raccolti con amore nel corso degli anni, la musica dei Queen a palla, per la gioia mi sono messa a ballare da sola, per la prima volta nella mia vita prendeva forma quella parte di me che non se ne sarebbe mai andata perché ogni pagina, ogni volume era contemporaneamente fuori e dentro di me. Tra i volumi si nascondeva timido e discreto il volumetto rilegato con modestia frutto delle mie fatiche di studentessa ed ero riuscita a ritrovarlo! I volumi dell’opera teatrale di Eduardo mi riportavano agli anni napoletani così felici . I due volumi della Saga dei Forsyte mi riportavano agli anni dell’adolescenza ed ai discorsi intimi e timidi con mio padre. Il piccolo volumetto regalatomi dal mio primo amore mi riportava ai primi palpiti. 
E così di seguito… Oggi è tutto ancora lì, sistemato in quell’ordine che gli diedi 10 anni fa. Basta allungare una mano e, a parte la polvere, tutto è rimasto magicamente uguale anche il mio cuore.

Passare dal corridoio e buttare lo sguardo nella camera della figlia e vederla ancora lì china sulla scrivania, certo ora non studia ma quanta tenerezza provo, 
quante speranze, quanti progetti, quante preoccupazioni quando la mattina vedevo il letto fatto e non sapevo dov'era! 

Avevo scelto da sola ogni dettaglio, piastrelle, accessori, disposizione dei mobili, ancora oggi sono soddisfatta di quello che ho fatto. Per la prima volta avevo potuto decidere in prima persona, senza dover rendere conto a nessuno, 
posso assicurare che è una gran bella sensazione! 

Se esco c’è anche un piccolo giardino ed allora mi vengono in mente quante notti ho trascorso seduta sugli scalini a guardare le stelle aspettando che il sonno arrivasse immaginando un futuro dove ci fosse di nuovo qualcuno con cui condividere le ore notturne. Dietro casa ci sono i fili per stendere il bucato nella bella stagione 
e mi è sempre piaciuto poterlo fare perché i panni stesi al sole hanno un profumo specialissimo che sa di buono e di antico. 

Domani anticiperemo il pranzo di Pasqua visto che il figlio grande e la nuora il prossimo fine settimana saranno fuori città ed anche questo è un avvenimento che mi rende allegra. 

Stasera con il consorte abbiamo preso il tram e siamo arrivati fino al Prato della Valle e da lì siamo ritornati verso casa camminando per le strade di una citta che mi appartiene, Abbiamo parlato fitto di progetti e delle mille cose che ci sono da fare per la casa che ora svuotata si appresta ad essere stravolta. Ma in realtà la mia mente seguiva il mio sguardo che accarezzava le architetture dei palazzi nobili ed eleganti del centro, i portici, le facciate delle chiese e gli storici caffè. Mi sono riempita gli occhi ed il cuore, senza nostalgia con la consapevolezza di avere delle radici. 


13 commenti:

  1. Sembra di vederti e di vedere le tue cose, mentre ne parli. Sembra di vedere ance la tua città, che non conosco, ma le parole rendono tutto possibile, o no? ;)
    Bello, Margherita.

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  2. I ricordi non sarebbero niente senza le nostre cose che ce li fanno toccare...

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  3. E' molto bello ed emozionante questo tuo racconto di ricordi.
    Ps io 7 piatti piani 8 fondi e 12 piattini ce li ho ancora adesso che sono 6 anni che abito qua :))

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    1. Grazie, anche io avevo assortimenti vari a casa ma qui fa più effetto!

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  4. Ma che bello questo post...!
    Sa di vita vera, e pare un film d'autore.
    Suscita emozioni e sentimenti... brava!

    Un abbraccio!

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  5. La nostra casa, i nostri oggetti, la nostra città, i nostri affetti... questa è la nostra vita!

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  6. Bellissimo questo post, mi è piaciuta particolarmente l'immagine di te seduta sui gradini del giardino.
    In bocca al lupo on i nuovi progetti!

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    1. Ho trascorso tante notti seduta su quegli scalini! Sono ricordi dolcissimi!
      Crepi il lupo^_^

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  7. bella questa parentesi-viaggio dentro di te...

    Sai anche io ho realizzato quanto sia bello stendere i panni al sole solo quando mi è stato vietato. A Miami i panni si asciugano per legge dentro le asciugatrici. Avevamo provato a stenderli in giardino ma siamo stati redarguiti. E mi mancava tanto il profumo dei panni asciugati al sole. Solo lì, in quel momento, me ne sono resa conto.
    A volte diamo tante cose per scontato e ci rendiamo conto di quanto siano importanti solo quando ci vengono tolte o momentaneamente sospese.
    Guarda è una cazzata, un piccolo paragone, ma secondo me si allarga in tutte le cose della nostra vita...

    Coraggio... il campeggio è pure fico!! ... he he

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    1. Non è una cazzata è profondamente vero. Il campeggio è fichissimo se tutti collaborassero a tenre in ordine la tenda o la roulotte che dir si voglia invece pare che questa situazione precaria stimoli tutti ad essere meno attenti, ahimè!

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