Il momento più bello della sera di Natale era
quando ci sedevamo una di fronte all'altra,
vicino al camino, tu sulla tua poltroncina ed io
sulla sedia, una sigaretta e tante parole,
la tavola apparecchiata, il forno acceso basso basso
per gli aperitivi,il pentolone del brodo sul fuoco
a sobbollire lento in attesa dei passatini,
tutti i piatti pronti,
dovevamo solo attendere il resto della famiglia
per fare festa.
Quando ancora c'era il papà era tutto molto più luccicante
arrivavano anche gli amici milanesi
mettevamo il vestito della festa e
la tavola si allungava di anno in anno.
In quei momenti stanche ma soddisfatte
cominciavamo a guardare oltre la serata,
si passavano in rassegna gli impegni futuri,
i progetti di figli o nipoti, le speranze,
i miei viaggi. C'era un futuro cui guardare.
Ora tutto questo non c'è più.
Io non riesco a darmi pace.
Non saresti fiera di noi, e nemmeno il papà.
E' come se la vostra assenza avesse scavato
dei solchi profondi tra chi amavate di più.
Chissà se il tempo riuscirà ad accomodare queste ferite
che ora sembrano in carne viva, sanguinanti e dolorose.
Ma voglio credere fermamente alla possibilità di
ritrovarsi.
Ognuno diviene la base della propria famiglia quando viene a mancare la base dei genitori. Sì dividono le strade ed ognuno costruisce i propri ricordi.
RispondiEliminaAgrimonia
Devo ancora imparare a fare la base.... qua scricchiola tutto
EliminaDa quando non ci sono più i nonni è cambiato tutto, è come se fossero il perno su cui si riunivano tutte le famiglie... e adesso è così, a volte da soli a volte in compagnia ma non è la stessa cosa.
RispondiEliminaQuando quel momento arriva, quando si perdono i genitori ... si apre una ferita che non si può rimarginare. Fa parte della vita, il dolore ... il ricordo, quel che occorre è la forza di continuare a camminare.
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