Siamo
partiti il 18 settembre per un’avventura che aspettavamo tutti con grande
trepidazione, le valigie sono state preparate con
cura ed attenzione, la fornitura di guide e cartine è stata completata, nel cuore c'è tanta
speranza e desiderio di conoscere una terra che si prospetta magica.
E’
stato un successo! Tutto praticamente perfetto.
Una terra meravigliosa ci ha
accolto e si è fatta scoprire regalandoci dei momenti di grande stupore.
Mentre
rileggo i miei appunti mi rendo conto di quanti superlativi ho usato per
descrivere luoghi e avvenimenti, probabilmente sono un po’ eccessiva ma questo
viaggio è stato talmente bello che mi è difficile ancora oggi contenere l’entusiasmo.
Cominciamo.
Siamo partiti da Venezia in quattro
Biancamaria, Pierantonio, Antonio ed io. Dopo aver fatto scalo a Dubai e
Johannesburg arriviamo a Windhoek. I voli sono stati tutti tranquilli e
confortevoli, la compagnia aerea Emirates ci ha offerto una sistemazione
relativamente comoda e dei pasti incredibilmente decenti. Devo segnalare che
l’aeroporto di Dubai è un caleidoscopio di colori e di varia umanità, noi
abbiamo sostato per quattro lunghe ore ma non ci siamo mai annoiati, nonostante
l’orario (dalle 24 alle 4 del mattino) abbiamo gironzolato curiosi lungo gli
infiniti corridoi su cui affacciano illuminati ed affollati negozi dove è
possibile acquistare qualsiasi cosa.
Windhoek significa “angolo del vento” e
non si smentisce, al nostro arrivo un vento baldanzoso ci accoglie. Incontriamo
Rolando che sarà la nostra guida per i prossimi 20 giorni e la nostra comune
origine veneta crea da subito un clima di cordialità e simpatia reciproca.
Prendiamo contatto con la nostra
destinazione e la prima impressione è di una distesa di terra riarsa, in
effetti sono tre anni che non piove e si nota chiaramente l’arsura ovunque.
Il primo mattino lo dedichiamo ad una
breve visita della città e nel pomeriggio ci trasferiamo in un lodge dove
attendiamo l’arrivo degli altri nostri compagni di avventura. Nell’attesa
facciamo un giro della tenuta che circonda il lodge e cominciamo ad incontrare
i primi animali, sprinbox, orici, antilopi, giraffe, gnu, rinoceronti bianchi
ed un grosso coccodrillo.
Verso il tramonto mi siedo fuori dal
nostro bungalow e mi trovo circondata dal silenzio, solo il rumore del vento e
degli uccelli mi fanno compagnia. Le colline abbracciano la vallata arida ed la
luce calda del sole le illumina.
La compagnia finalmente è al gran completo, sono
arrivati anche Mirko e Viviane, anche loro vicentini, ceniamo insieme in
allegria, tutti un po’ eccitati … domani si parte destinazione il deserto del
Namib.
Prima di andare a dormire alzo gli occhi
al cielo e la stellata è mozzafiato, sarà la prima di una lunga serie!
Qui l’aria è tersa e decisamente frizzante, non vi è traccia di
umidità.
La mattina successiva, di buon ora
partiamo, ci accompagna ancora il vento e non ci abbandonerà per tutto il
giorno.
Prendiamo posto sul nostro mezzo di
trasporto che Rolando, modestamente, definisce la Rolls Royce del deserto. In
effetti è molto comodo e capiente, finestratissimo per permettere a tutti una
visione perfetta dei panorami.
La strada è inizialmente monotona e poi
si fa via via più tortuosa fino all’ingresso del Namib.
Ad
un certo punto Rolando ci fa chiudere gli occhi e dopo una curva li riapriamo
restando tutti a bocca aperta, di fronte a noi si estende un panorama infinito
di monti, vallate, colline, dirupi, in tutta la scala dei grigi e dell’ocra, se
non fosse per il vento fortissimo resteremmo a lungo ad ammirare questa
meraviglia ed anche la strada da fare è ancora lunga, così proseguiamo verso
Solitaire.
Tappa per un pranzo veloce, il rifornimento di benzina e la famosa
torta di mele … ma quando arriviamo è in forno ….. un po’ delusi ci consoliamo
con l’incontro con volatili e roditori di vario colore e dimensione.
Arriviamo al nostro lodge e ci regaliamo
un tramonto da sballo, il deserto che ci circonda è illuminato dalla calda luce
del sole e tutto risplende in un’armonia perfetta di luci e colori. I fotografi
si sbizzarriscono risalendo una collina per trovare l’inquadratura perfetta, io
più modestamente mi godo questo panorama regale, mentre i pensieri volano via
con il vento mi accomodo su di un sasso ed osservo in silenzio lo spettacolo
che mi si para davanti. E’ un’esperienza forte ed unica che non è possibile
dimenticare.
Dopo un buon bicchiere di vino e
un’abbondante razione di stuzzichini ci ritiriamo nelle nostre camere per
prepararci per la cena. Segue una notte piuttosto turbolenta per il vento che
sembra voler scoperchiare i nostri bungalow , per fortuna non accade nulla e
non ci resta che dormire nei nostri letti ben attrezzati da piumini, coperte e
una bella boule con l’acqua calda che nessuno disdegna.
La mattina seguente ci alziamo all’alba
per la partenza verso Sesriem e le dune di Soussvlei .
Nonostante il perdurare del vento freddo
continuiamo ad ammirare paesaggi spettacolari, vuoi per il sorgere del sole,
vuoi per l’orografia del terreno ogni sguardo coglie colori e forme sempre
differenti. Continuiamo a fermarci per ammirare i paesaggi e le dune. Arrivati
alla famosa duna 45 tentiamo la risalita. La duna è a dir poco imponente,
purtroppo non riusciamo ad arrivare alla sommità lungo la dorsale più ripida,
troppo vento da togliere il fiato anche agli scalatori provetti. Proviamo
allora a risalirla di lato, per fortuna con successo. La sabbia entra ovunque (
e vi rimarrà per tutta la giornata) e la salita è veramente impegnativa ma è
stata una bella soddisfazione arrivare in cima, la discesa è decisamente più
agevole, sembra di camminare nella panna montata.
Proseguiamo il nostro giro e percorriamo
una strada piuttosto sconnessa che ci porta all’inizio di un breve sentiero che
ci porta alla Valle Morta, alberi vecchi di 600 anni ci vengono incontro
spettrali, il terreno è argilloso tanto che sembra di camminare sulla luna, il
suolo è quasi bianco, le dune sono rosse ed il cielo è di un azzurro intenso ….
Un posto magico. Prima di ripartire ci accorgiamo che sul ramo di un’acacia ci
sta osservando un enorme gufo (Pearl-spotted Owlet), tentiamo un approccio ma
lui rimane assolutamente immobile quasi indifferente, così lo lasciamo in pace,
per non disturbare.
Nel lodge dove successivamente ci fermiamo a pranzo ci
accorgiamo innanzitutto che il vento si è placato e la temperatura è in rapida
ascesa, ci sediamo all’aperto sotto un’acacia ad osservare l’eterno lavorio dei
passeri nella costruzione del loro immenso nido “condominio” e le peripezie di
un topino finito tra le unghie di un enorme gatto che ha solo voglia di
giocare. Proseguiamo la nostra giornata visitando il canyon di Sesriem , la
passeggiata si rivela più gradevole del previsto in quanto all’interno del
canyon la temperatura scende e resta costante.
Rientriamo nel tardo pomeriggio per un po' di relax dopo tante emozioni!
(continua)
Per un po' ho "sentito" il vento.... ;D
RispondiEliminaSanto cielo Margherita...hai vissuto un sogno! Sai che man mano che leggevo il tuo post mi sono resa conto che trattenevo il fiato per l'emozione?...e poi tu scrivi così bene che sembra davvero di essere lì.
RispondiEliminaBuona domenica e alla prossima!
P.S. incredibili i panorami, ma anche il gufo è bellissimo!
RispondiEliminaciao vicina, che bello il tuo racconto, aspetto con ansia la seconda parte e cmq anche il caffè a casa con le foto "in diretta":-)
RispondiEliminanon ho perso neanche una parola... sono incantata da questo bel racconto pieno di vento, di vedute splendide e di entusiasmo!! aspetto il seguito. ;-)
RispondiEliminaGrazie grazie... portate pazienza tra poco arrivo con il seguito
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