venerdì 11 aprile 2014

cercare

Cercare la strada, quella giusta,
 quella che ti darà soddisfazioni, 
che ti farà sentire viva, 
quella che ti permetterà di vivere, 
di ritrovare la tua dimensione.... non è una ricerca facile.

 A volte si va per tentativi, a volte ti sorregge una scelta che nasce da dentro, a volte capita di trovarla per caso. 
E' una strada che si nasconde dietro le pieghe della polvere, 
sotto un cumulo di stracci, 
dietro una tenda di pizzo.

Adesso che il dado è tratto, che ogni possibilità è di fronte al tuo futuro, 
prendi un bel respiro e sorridi. 
Vai avanti che le braccia sono salde e, 
anche se il passato ti pesa sulle spalle come una coperta di piombo, 
solleva il viso e sorridi, 
hai occhi splendenti e cuore generoso. 

La strada che hai scelto è irta di difficoltà
 ma sai bene come affrontarle e di chi fidarti. 

Non voltarti più indietro vai avanti ed il cammino seppur non facile, è finalmente una via verso qualcosa. 

Coraggio ragazza mia, sono sicura che sarai grande!

sabato 5 aprile 2014

Accadono cose

La puzza di varia umanità è la prima cosa che ci assale entrando in quella angusta ed affollatissima sala d'aspetto. 
La domanda principale è se riusciremo a resistere per tutto il tempo necessario. Impossibile! Eppure si resiste e pazientemente si attende. L'intervento è previsto e necessario, sarà una cosa veloce ed indolore, ma un minimo di agitazione c'è, è innegabile. 
Questa situazione di estrema confusione e moltitudine umana indispettisce e aumenta l'insicurezza. 
Per stemperare l' emotività le chiacchiere si fanno fitte e inconsistenti. Continuiamo a cambiare argomento, 
intanto osserviamo quelli che ci circondano. 
Ci sono quelli che dispensano perle di saggezza e quelli col capo chino sul giornale, cellulare, ipad, iphone e quant'altro, cercano di isolarsi il più possibile. 
Ci sono quelli che continuano a camminare e quelli che restano immobili appoggiati allo stipite di una porta. 
Ma gli occhi di tutti sono rivolti alla porta della sala gessi da dove escono alternativamente e senza alcun ordine temporale: una minuscola e cortese infermiera di oculistica, una graziosa e sorridente infermiera di ortopedia, un maleducatissimo infermiere di cui non sapremo mai la branca medica, un paio di assistenti di chirurgia della mano che vediamo raramente, troppo raramente visto che sono quelli che ci interessano. 
In tanto il tempo passa e le ore di attesa si accumulano, la confusione non accenna a diminuire; quando abbiamo conquistata finalmente una posizione seduta e strategica rispetto alla famosa porta ci dedichiamo alla lettura. 
Per fortuna ho con me il fidato Kindle e la figliola ha il suo inseparabile iphone. L'immersione è totale, non ci disturbano più le persone, il rumore e la puzza. Aspettiamo, prima o poi qualcosa accadrà. 
Ed in effetti accade. 
Chiamano il suo nome e lei si avvia con incerta baldanza verso la porta. 
Io resto ad aspettare e qui l'attesa si fa più lunga, perchè dopo ogni paragrafo alzo gli occhi e guardo la maniglia, 
perchè ad ogni cigolio alzo gli occhi e guardo la maniglia. 
Siamo rimasti in pochi, finalmente. Riconosco una conoscente, scambiamo saluti e brevi informazioni sulle rispettive famiglie, ma mi rendo conto che sono distratta e sono sempre lì a sbirciare il movimento della maniglia.

Poi finalmente la maniglia si abbassa e rivedo il suo volto, sorride,
 io sospiro. 
E' andato tutto bene. 
Ora la breve convalescenza e poi verrà dimenticata anche questa avventura. 

E siamo pronti per le altre che ci aspettano!