mercoledì 19 settembre 2012

19 settembre


E’ arrivato anche il 19 settembre. 
Domani si parte, vado anch’io finalmente in vacanza. 
Quando abbiamo cominciato a parlarne era più o meno Natale e sembrava tutto così lontano che ho evitato accuratamente di pensarci troppo.  
Poi dopo le feste abbiamo prenotato il volo e lentamente con molta distrazione un po’ alla volta gli alberghi, la macchina, l’assicurazione. 
Si sono susseguiti vari incontri con i nostri consueti ed affidabili compagni di viaggio e tra una chiacchiera e l’altra abbiamo definito il percorso.
Poi ci sono stati i lavori, i traslochi, la vita in un’altra casa ed in un’altra città ed i preparativi per il viaggio sono passati francamente in secondo piano.  
Ora invece la partenza è davvero prossima. 
Dovrei forse leggere qualcosa per avere un’idea dei posti che visiterò ma non ne ho la forza e se ci provo dopo poco mi accorgo che mi distraggo. 
Si vede che questa volta deve andare così ed io lascio che vada.
Un saluto a tutti quelli che passeranno da queste parti. 
Ci si rivede tra un bel po’! 


Immagine tratta da www.gadling.com

sabato 15 settembre 2012

Ci sono momenti

.... in cui si sente il peso della stanchezza e tutto si complica. Ti prende quella voglia di mandare tutti a quel paese e non far niente, ti pare di fare, brigare, prestare attenzione, ascoltare, tentare di risolvere ed invece non è mai abbastanza. In quei momenti ti chiedi se è giusto il silenzio o è meglio alzare la voce e cercare il rispetto delle persone.
Ci sono momenti in cui ti rendi conto che le tue preoccupazioni sono nulla in confronto al dolore di tanti altri che hanno davvero la strada preclusa, nessun progetto, nemmeno più speranze ed allora ti aggrappi alle piccole cose belle di ogni giorno, ti dedichi alla lettura di un libro come questo  e vedi quanta forza si può trovare anche nel dolore e nella sofferenza, allora rifletti con più serenità e senti che riuscirai domattina a trovare ogni soluzione perchè alle tue banali difficoltà una la si può trovare.
Ed in questi momenti ritrovi il sorriso ed il cuore torna quasi leggero, pronto per un sonno sereno e ristoratore.

domenica 9 settembre 2012

Giorni di festa


E’ fatta! Ho superato quasi indenne questo fine settimana, 
sono parecchio stanca anzi di più. 
Ho tanto lavorato, impastato, pulito, lavato, pelato, condito, cotto, frullato, lucidato, asciugato, apparecchiato, sparecchiato, e tante altre attività che ora non ricordo perché la mente è un po’ confusa, 
i piedi friggono, 
le mani dolgono.
Ma ne valeva la pena, almeno per me.
Averli tutti intorno sorridenti e soddisfatti non ha prezzo!
(Papà ti sarebbe proprio piaciuto!) 

P.s. Agrimonia i tuoi croissant non hanno fatto in tempo ad essere portati in tavola che erano già finiti!!!! In verità mi son venuti dei saccottini ma imparerò ^_^

sabato 8 settembre 2012

Fai bei sogni


Questo libro me lo ha prestato Valeria, mia amica da sempre, è una donna che ho sempre ammirato per la sua concreta disponibilità. 


Con leggerezza probabilmente ho immaginato che il suo presente agiato, un marito dentista, tre figlie belle, magre, studiose, molti interessi e tante amicizie facoltose , l’avessero preservata dalla sofferenza. 
Non credevo che si ritrovasse a doversi ancora confrontare con il ricordo della sua mamma suicida nel lontano 1977. 
Quando la settimana scorsa me lo ha dato mi ha rivelato che non ha raccontato alle sue ragazze come è morta la loro nonna, gli occhi le si sono inumiditi e mi ha chiesto di leggerlo per poterne poi parlare con me. 
Era uno di quei libri che non avrei mai pensato di leggere e mentre cominciavo a scorrere le prime pagine effettivamente ho capito perché.
 Non mi piaceva il modo di scrivere di Gramellini, troppo giornalistico con frasi brevi, troppo incalzanti, ma questa è una mia fisima. 
La storia di questo bambino che rimane orfano troppo presto, come se ci fosse un momento giusto per restare orfani, il suo difficile rapporto con il mondo femminile , a dire il vero anche con quello maschile, le difficoltà che trova a rapportarsi con un mondo poco materno, mi hanno lasciata a lungo indifferente ed anche un po’ infastidita. Poco alla volta però sono riuscita a comprendere meglio il vuoto che aveva intorno e, seppure con una certa difficoltà, la fatica che ha fatto per diventare uomo.
Gli ultimi  capitoli sono poi il nocciolo della storia :
- La mamma non è caduta. E’ voluta cadere. –
-Solo il perdono ti rimette in contatto con l’energia dell’amore.-
-Ci vuole un’energia straordinaria per alzarsi dal letto ogni mattina con l’idea che la vita sia una prova e vada affrontata, sempre.

Ed allora sono tornata a pensare a Valeria, a quale strazio abbia vissuto. 
Alla sua mamma che ben conoscevo, elegante e sempre sorridente,
 con gli occhi azzurri come un cielo d’autunno.
Ed in rapida successione mi è venuto in mente il mio papà che è rimasto orfano da ragazzo perché i tedeschi invasori hanno ucciso il nonno Marco, reo di aver curato i partigiani, con una sventagliata di mitra. 
Il dolore del mio papà è stato talmente devastante che non è mai riuscito a parlarne con noi figlie e nemmeno a raccontarci qualcosa di suo padre, medico e benefattore ancor oggi ricordato nel suo paese.

Credo che né lui né Valeria abbiano mai perdonato ai loro genitori di averli lasciati senza la loro guida vuoi per scelta vuoi per fatalità colpevole di altri.

Ogni genitore cerca di dare tutto l’amore possibile ai propri ragazzi, 
ma anche il genitore è un uomo o una donna con i propri limiti e le proprie convinzioni. 

Bisognerebbe essere capaci di comprenderle e perdonare 
quello che ci sembra un atto di viltà oppure un atto di inutile coraggio?
Mi sono chiesta anche io avrei il coraggio di perdonare un abbandono così repentino e comunque ingiusto?

 Sono certa che non sarà facile parlarne con lei.