martedì 29 dicembre 2015

Siamo arrivati in fondo

Siamo davvero agli sgoccioli di questo 2015, 
un anno come gli altri con i suoi momenti belli e brutti. 
Vorrei guardarlo con tranquillità ma sarà che mi avvicino 
ad un'età tonda, 
sarà che sento tanta incertezza 
intorno a me francamente non è facile.

Ho dato una guardata ai post di quest'anno
 e ho pure fatto presto perchè sono pochi. 
L'anno è iniziato con un viaggio in camper con dei cari amici, 
poi si sono susseguiti giorni un po' monotoni fino al bellissimo viaggio a Cuba, su maggio e giugno è meglio sorvolare, non ho visto che ospedali, 
le vacanze estive sono scappate via in tranquillità, 
poi c'è stato l'incontro con il nuoto, che magia!

Purtroppo da poco se n'è andato il mio nipotino guerriero 
ed il dolore è ancora fresco e acuto, l'anima si accartoccia 
su se stessa in questi momenti 
e non si trovano mai le parole 
per esprimere la disperazione. 

In questo elenco di avvenimenti manca un cenno sui figli 
che nel frattempo crescono, tanto da cominciare a far vedere 
le prime rughe, e cambiano. 
Riescono a ferirti profondamente perché le parole che usano 
sono presumibilmente più ponderate di quelle di un adolescente,
 per fortuna riescono anche a renderti orgogliosa dei loro successi 
e della loro vita. Si allontanano verso strade sconosciute 
e non puoi fermarli, fosse solo per farli riflettere.
 Ci sono quelli vicini e quelli lontani,
 ma la distanza fisica non è il metro dell'affetto e della preoccupazione. 
Sono tutti sempre nel cuore e nella mente.
 Ma sono grandi e ti fanno capire che cominci davvero ad invecchiare.

Chissà come saranno i prossimi mesi, lo vedrò 
e cercherò di affrontarli con maggiore serenità possibile, 
accettando ed accettandomi. 

Di buoni propositi non ne faccio.... arrivata a questo punto della vita
 posso dire di conoscermi abbastanza :-) 



giovedì 24 dicembre 2015

Natale?

Non ne infiliamo una di giusta, ultimamente. Sembra che tutto remi contro. 

Questo Natale che poteva essere sereno, è ammantato di malinconia. 

Cerchiamo di far finta di niente e andiamo avanti. 

Non ci sarà albero, nè presepe, per par condicio. 

Domani sera faremo un po' finta di fare festa. 

Unico addobbo natalizio concesso è questo


e la cosa bella è che tutti quelli che ci guardano sorridono! 

e regalare un sorriso fa bene. 

Buon Natale a Tutti! 

domenica 13 dicembre 2015

Volato via

Per lui il cammino è finito. Non vedrà, non ascolterà, 
non riderà, non piangerà più.
Qui restano solo il vuoto ed il dolore.
 Un papà con la schiena dritta, una mamma eroica, un fratello che è diventato uomo ed un fratello che speriamo sappia crescere nonostante tutto.

Noi intorno guardiamo nel nostro cuore e cerchiamo un senso che non c'è. 

Una nuvola nel cielo, un alito di vento, un battito d'ali e nulla più. 

venerdì 27 novembre 2015

inverno

L'aria è diventata frizzante, mattina e sera pizzica proprio. 
E' arrivato l'inverno e si sta avvicinando il Natale. 
Io l'ho sempre atteso con gioia, perchè era una festa, 
una festa di famiglia in cui il calore degli affetti si sentiva forte e chiaro.

Quest'anno non ho voglia nemmeno di pensarci. 
C'è freddo dentro, freddo e preoccupazione. 
La primavera arriverà tra 115 giorni e allora cominciamo il conto alla rovescia 

martedì 24 novembre 2015

mente affollata

Quanto alla svelta cambiano le prospettive? 
Basta un attimo, una parola, un sospiro. 
Ogni programma, ogni progetto si disfa e tutto diventa nebbia. 
Una nebbia che ti toglie il fiato e fai fatica a respirare.
In questi giorni dolorosi, carichi di paura per il futuro di tutti, 
in cui morte e guerra hanno la predominanza, 
pur cercando di guardare avanti mi rendo conto 
che non è più facile come prima. 
Allora come mi propone il social visualizzo
 i miei ricordi e guardo indietro.
 A tutto quello che ho avuto e tutto quello che avrei voluto avere. 
Rivedo il sorriso sicuro di papà che oggi come allora mi allarga il cuore e mi dà forza e sicurezza, rivedo l'eleganza e la distinzione di mamma che è sempre stata il mio riferimento. La nostra grande casa invasa dal profumo dei lillà, circondata dalla vigna e dalle robinie. 
Riassaporo l'odore dell'erba appena tagliata e le lunghe giornate estive trascorse a correre in bicicletta lungo le strade sicure del paesello. 
Se ascolto il mio cuore ritorno ai primi amori, alla festa di me sposa bambina, al primo tenero abbraccio del mio bellissimo bambino, al senso di completezza dopo la nascita della seconda. 
Sento le lacrime dell'abbandono ed il dolore infinito ed indescrivibile dell'addio. Guardo alla lenta e difficile rinascita, all'incontro con la nuova felicità. 
Sento che la vita ha avuto il suo corso, 
che tra pianti e sorrisi ogni giorno è stato pieno e vissuto. 
Amicizie vere e incontri fugaci, affetti di sempre 
ed anche antipatie o grandi delusioni, 
tutto ha riempito i miei giorni facendomi diventare quella che sono oggi. 
Con tanti difetti e qualche virtù.
Se i pensieri che stasera affollano la mente sono cupi e difficili
 mi rendo conto che non ho più voglia di fuggire 
ma voglio restare vicino a chi mi ama 
e donare ogni momento perchè i suoi giorni siano 
sempre sereni e lontani da armi, guerriglie, bombe e spari. 


sabato 21 novembre 2015

Una settimana

E' già passata una settimana dal 13 novembre, 
che è stato per te e per me un giorno luminoso e sereno, 
così come lo sono stati i due successivi. 
Nella città che è un merletto abbiamo camminato fino allo sfinimento 
senza mai smettere di parlare, 
riempiendo i vuoti della lontananza, 
confidandoci, 
aprendo il cuore e la mente sulle nostre vite. 

C'è tanto che ci accomuna ed altrettanto che ci differenzia 
ma il nostro affetto è roccia, 
è il collante delle nostre vite. 

Nulla e nessuno è riuscito a disturbare il nostro incontro 
ed anche se al ritorno abbiamo trovato cocci e dolore, 
quei giorni restano un piccolo gioiello sempre brillante e limpido. 

La nostra amicizia così antica d'aver quasi superato la mezza età
ha rinnovato la fiducia e la certezza nella vita.

Siamo cambiate tanto, soprattutto in questi ultimi anni, 
è arrivata anche un po' di saggezza 
ma il nostro legame è immutato 
perchè abbiamo saputo sempre accettarci e comprenderci. 

So dove trovare riparo e calore anche nella tempesta, 
sono sicura che sia lo stesso per te.

Ti voglio bene Cris. 



venerdì 13 novembre 2015

Non c'è più niente da fare

Così il dolore azzera ogni speranza e l'attesa dell'ineluttabile diventa sempre più angosciosa.
Ci agitiamo per le nostre piccole difficoltà e non sappiamo godere della vita che è un attimo, che è un dono. E' bene ricordarlo ogni tanto.

sabato 7 novembre 2015

Colori

Quest'autunno mite e soleggiatissimo ci sta regalando giornate 
davvero splendide, i colori della natura sono superbi, 
il calore del sole è ancora piacevole ed avvolgente. 

Resta oscuro il colore del cuore, 
perchè il cuore non ha stagioni, 
ma segue i mutamenti degli affetti 
e quelli dipendono dagli eventi 
e dagli umori delle persone.

Quando pensi che una certa stabilità possa essere raggiunta 
accadono fatti inattesi che modificano ogni orizzonte
 e nonostante il sole, la calda luce autunnale 
senti il peso della delusione e della preoccupazione. 

Le certezze che credevi granitiche si sgretolano 
come un castello costruito sulla sabbia 
e non resta che prenderne atto, 
cercare di mantenere la calma,
 tenere la bocca chiusa, guardare oltre 
e confidare nel tuo buon senso e nella tua maturità.

E' proprio vero che non ci sono legami che garantiscono la serenità 
e che per ognuno è praticamente impossibile capire 
come si cammina nelle scarpe di qualcun altro. 

Tant'è, godiamoci il sole finchè c'è 
l'inverno quest'anno sarà ancora più freddo e buio. 

martedì 13 ottobre 2015

un altro mese

Che c'è di nuovo? Non molto per la verità, tutto continua a scorrere con lo stesso ritmo un po' ossessivo e monotono, 
c'è il giorno di mamma, quello per la spesa, c'è il giorno dello stiro. 
Altri programmi è meglio non farli, continuano a scompaginarsi. 

Allora nuoto. 

Due volte alla settimana al mattino presto mi ritrovo con altre chiome argentate sconosciute e nuoto. 
Nell'acqua mi sento leggera, mi ascolto meglio, mi allontano da tutto e da tutti (non posso portarmi il cellulare nell'acqua!). 
Non faccio 100 vasche come altri meglio allenati, 
mi accontento del poco che riesco a fare ma nuotando sto benone. 
Arrivo e mi cambio, dopo la doccia entro in vasca e comincio a fare il riscaldamento che per me sono 4 vasche a dorso,
 il distendersi della schiena, delle braccia è immediato e gratificante.
 L'istruttore è paziente, i miei compagni di corsia quasi non li vedo, 
sono talmente concentrata ad ascoltare il mio respiro 
che annullo ogni interferenza.

E così sto bene e nuoto. 

La fine dei miei 45 minuti arriva sempre troppo presto
 e non ho più il fiato corto sono una gran voglia di continuare.
Mi pare abbastanza, vediamo di continuare. 

martedì 15 settembre 2015

Tra rocche ed outlet

Non ho nipoti, nel senso che non sono (ancora) nonna, ma una nipotina ce l'ho anche se in qualità di zia. La vedo poco, la frequento raramente ma la tenerezza che mi lega è lei è profonda. Sono una tenerona e lei lo sa bene. Mi abbraccia sempre forte, mi dà carezze affettuose, mi osserva e mi guarda con attenzione che dimostra stima. Ora ha già 12 anni ed è più alta di me di una buona spanna. Ha i capelli lunghi e folti che maneggia incessantemente con ostentazione, un bel viso aperto e grandi occhi blu curiosi ed acuti. Non è esente da una buona quantità di brufoli adolescenziali. Parla con una buona proprietà di linguaggio anche se infarcisce le sue affermazioni con troppi : Tipo...cioè ..., non sempre riesce a fare un discorso con senso compiuto e le sue spiegazioni sono alquanto incerte e confuse ma si fa capire in un modo o nell'altro. Maneggia i suoi dispositivi elettronici con un'abilità che mi lascia senza parole, ma mi dicono sia un fatto generazionale. La scuola è per lei grande parte del suo mondo, non tanto come studio, pur essendo una brava scolara, ma soprattutto come momento di socializzazione, legge parecchio e ricorda quello che ha letto.
Da quando abbiamo preso il nostro camper le avevo promesso una gita insieme e finalmente dopo tanti tentativi abortiti ci siamo riuscite! Venerdì siamo partiti per farle provare l'avventura avventurosa della vita del camperista. Abbiamo gironzolato per la campagna emiliana tra le province di Parma e Piacenza alla ricerca di rocche e castelli. Abbiamo camminato su scomodi acciottolati e lungo deliziose piste ciclabili, visitato dimore storiche, piccoli musei gioiello e grandi palazzi, imparato molte cose nuove insieme. Non si è mai tirata indietro, non ha mai sbuffato per noia, mai un capriccio nè una protesta. Non so se è stato un caso o l'assenza della sua propria genitrice, ma devo ammettere che è stata una compagna di viaggio praticamente perfetta. Il suo entusiasmo e la sua freschezza ci hanno contagiato e gratificato non poco. Ha partecipato ad ogni attività proposta con passione.
Però ammetto che la sosta che l'ha resa felice come una pasqua è stata quella all'outlet di Mantova, e per fortuna! Sarebbe stata altrimenti troppo adulta per la sua età. Lì ha dato sfogo alla sua emozione. L'abbiamo lasciata libera di esplorare in autonomia tra i vari negozi e la sua soddisfazione era alle stelle. (Altro che musei e rocche!!!) e ce lo ha dimostrato con i suoi sorrisi e la sua incontenibile agitazione.
Tutto questo per dire che nonostante in casa le liti non manchino, la sua distrazione e svagatezza vengano fin troppo spesso riprese in famiglia, gli insegnamenti che le sono stati impartiti funzionano e in un ambiente nuovo e diverso ha saputo metterli in pratica tutti.
Mi chiedo con un po' di nostalgia se ci sarà un'altra occasione, il tempo sfugge veloce e anche solo tra sei mesi sarà molto cresciuta ... chissà se avrà nuovamente voglia di venie via con due zii di una certa età.


mercoledì 9 settembre 2015

finita?

Si.
L'estate è finita, al mattino c'è un gran bel fresco, la tentazione di restare sotto il lenzuolo è sempre più forte, mi sa che tra poco metteremo anche il primo plaid. le giornate scorrono ventose e per fortuna soleggiate ma si vedono frequenti grossi "stormi di uccelli neri" volteggiare formando stupende coreografie e sono i prodromi della nuova stagione che si avvicina sempre più. 
Il fresco pungente della sera ci fa chiudere tutte le finestre, tenacemente una rimane aperta ma tra poco anche quella verrà chiusa ed il rumore della strada arriverà di nuovo attutito. 
Oggi per la prima volta dopo tanto abbiamo fatto la pizza senza odiare il forno acceso. 
Ricomincia una nuova stagione e non prevedo giorni facili. 
Non ho mai atteso il freddo e sono piena di nostalgia per l'estate appena trascorsa, ma bisogna archiviarla. Penso a rimettere le calze e le scarpe chiuse con disappunto. 
Insomma si va avanti, progetti, promesse, speranze, tanti buoni propositi da trasformare in realtà. 
Ma soprattutto cerchiamo di mantenere tanta voglia di vivere e ricordiamo che 





martedì 11 agosto 2015

4 libri più 1

Mi piacciono i libri lunghi, quelli con tante pagine, scritti bene, con una bella storia e che quando li hai finiti ti fanno sentire un po' sola e ti domandi e adesso chi mi farà compagnia prima di addormentarmi?  Quest'anno mi sono felicemente imbattuta in due libri così. Shantaram e la quadrilogia dell' Amica Geniale.


Sono due storie diversissime, ambientate in mondi lontani tra loro anche se a ben pensare il ventre di Napoli assomiglia molto a quello di Bombay.
Ho voglia già di rileggerli entrambi e lo farò anche se non subito.
Il libro di Gregory David Roberts la storia della sua vita dopo la fuga dall'Australia dove è stato rinchiuso in prigione per le rapine che ha commesso quando era tossicodipendente. E' un lungo percorso di conoscenza e di ricostruzione, di amore e di amicizia. E' un racconto pieno di luci ed ombre, di colori e di emozioni dure. Mi ha lasciato con il fiato sospeso molte volte, ho partecipato alla sua gioia e trepidato per le sue paure. Devo riprenderlo in mano perchè moltissime riflessioni me le voglio sottolineare e rifletterci ancora.
I libri della Ferrante sono la storia di un'amicizia tra due bambine che poco alla volta cresceranno e passando per l'adolescenza arriveranno sempre unite alla maturità ed alla vecchiaia. Lenù e Lina sono state le mie compagne delle vacanze, non appena avevo un minuto libero mi immergevo nella lettura e la scrittura dell'autrice cruda, realistica e priva di stereotipi mi ha incantato. Devo riprenderli in mano per ripercorrerli con lentezza e senza l'urgenza della storia; devo ritrovare le descrizioni che come pennellate di luce illuminano la storia e rendono le due amiche reali e complementari.
Sono libri che consiglio a tutti quelli che amano la buona lettura.

domenica 12 luglio 2015

Andare via

Domattina presto, spero, si va. 
Si va in compagnia, si va verso il mare, si va in luoghi 
dove si respira il silenzio. 
Non desidero altro. 
Mai come quest'anno mi sembra di fuggire 
ed abbandonare ognuno al proprio destino, 
mi dicono non sia vero ma non riesco a crederci. 
Ho un bel carico di libri per il resto 
viaggerò leggera, i pensieri vorrei che restassero qui.
Ritornerò e sarà bello ritornare, 
per questo ascolto chi mi ama e
vado.




domenica 5 luglio 2015

39

Il mio bambino entra da stanotte nel suo quarantesimo anno. 
I ricordi di quella notte sono vivi, l'emozione la stessa anche oggi. 
Adesso è diventato davvero un uomo, è grande, è maturo, è affettuoso, ha imparato ad essere tollerante, nonostante sia rimasto permaloso come quando aveva 2 anni, è un fratello amorevole, un marito innamorato. 
Che potevo desiderare di più? 

AUGURI  al mio primogenito preferito!

sabato 27 giugno 2015

Bikini

L'ho comprato,per la prima volta in vita mia. 
Mi chiedo ancora se avrò il coraggio di indossarlo ma come ha detto la commessa "Signora, ma lei ha visto cosa si vede in spiaggia?" 
Appunto perchè vedo e inorridisco di fronte a tanta carne greve, mi stupisco ancor di più per questo acquisto così fuori dai miei standard. 
A dire il vero mi piace molto e se qualcuno non vorrà guardare basta che si giri dall'altra parte. 


immagine trovata sul web

venerdì 19 giugno 2015

arresa

Non sarà giusto ma mi arrendo e mi lascio trasportare come una cartaccia nel fiume, forse come una boa nel mare.... l'una vale l'altra chi vuol capire capisce lo stesso. 



Mi strattonano di qua e di là. Chi dice bianco, chi dice nero, anche il grigio non è sgradito. Mi sembra di essere nel mezzo di un temporale, senza alcun riparo nè nascondiglio. La stanchezza non è mai abbastanza, c'è sempre chi è più stanco di te o chi vuole di più. Vorrei camminare sotto la pioggia, quella che lava via ogni pensiero e l'unica preoccupazione è cercare il riparo. Lo so che c'è ma non lo vedo. Il senso del dovere, l'incapacità di reagire, di difendermi, la preoccupazione e la paura .... questi sono i miei sentimenti ora. 
Solo che così va tutto a rotoli, la rabbia monta dentro e resto paralizzata dalla mia proverbiale assenza di stima. Così non riesco a difendermi da nessuno e pare che nessuno intenda le mie ragioni. In certi momenti vorrei fare scena muta  così ci sarà chi si assumerà le sue responsabilità, senza potermi dare colpa alcuna perchè ho fatto quello che mi è stato detto di fare, se poi cambiano idea in continuazione affari loro.  

sabato 13 giugno 2015

Ospedale

Questo mese non finisce di stupirmi e rattristarmi. Adesso abbiamo vinto il secondo ricovero in pochi giorni, è cambiato il malato ma la sostanza no. Andiamo avanti, facciamo quello che c'è da fare fin dove si può. Ogni mattina inizia un nuovo giorno e così affrontiamo le ore di difficoltà di colei che amiamo oltre misura.
Nell'estenuante lentezza delle giornate ospedaliere, tra una flebo ed una pastiglia, tra un pranzo ignobile ed una sigaretta rubata mi sono ritrovata ad osservare l'umanità dolente che percorre gli stessi corridoi e le stesse angosce. Un dolore infinito ci circonda ed in realtà non ce ne accorgiamo fin quando non ne siamo immersi per forza, prima possiamo sempre voltarci dall'altra parte.
In camera con la mia mamma ci sono altre tre signore di età indefinibile, silenziose se non per il lieve brusio dei letti anti decubito, non sono vecchie, ma hanno lo sguardo perso chissà dove.
Per una dei parenti passano spesso e le stringono le mani, sottovoce le parlano e cercano un contatto anche se sanno che ormai la ragione è persa; il marito ieri è rimasto per un po' abbracciato a lei, sembrava sul punto di piangere e forse lo faceva; una figlia mi ha detto : Vede gli scherzi della vita? Per fortuna il personale medico e paramedico è gentile e la trattano tutti con molta delicatezza.
Un'altra dorme sempre ma quando è sveglia è presente, non sono in molti che passano al suo capezzale ma a lei non sembra importare anzi, quando vengono la vogliono fare alzare e lei invece preferisce restare nel suo torpore rassicurante.
La terza non ha nessuno che viene, solo una assistente a pagamento che arriva per i pasti e con poca grazia la imbocca, aspetta che l'ora per cui è pagata finisca e senza un saluto se ne va, come una ladra, alla svelta, forse sa che sta rubando qualcosa.
La prima notte di ricovero c'era anche una signora anziana che ha dato di matto, urlava, piangeva, minacciava, bestemmiava, lo faceva senza la consapevolezza della ragione, ovviamente, ma è stato un delirio. Per fortuna l'hanno spostata di stanza, dopo sentendola ancora gridare la sua disperazione ho avuto pietà anche per lei, indomita, inascoltata, rabbiosa e disperata. La sua badante è abituata alle sue numerose intemperanze e ci ha confessato anche le sue botte, ma la asseconda con un amorevolezza impensabile.

La mia mamma se avesse un bazooka le incenerirebbe volentieri, noi stiamo messi così per ora.

lunedì 25 maggio 2015

pronto soccorso

Ci ricordiamo che stiamo bene soprattutto quando ci capita di passare per un'ospedale o un pronto soccorso.
A me è successo ieri e le 30 ore che ho trascorso tra reparti ospedalieri 
e pronto soccorso mi hanno aiutato a riflettere.
Ho trascorso tanto tempo seduta su una scomodissima sedia di ferro, rigida e gelida e lì, tenendo tra le mani il fidato ebook ho osservato ciò che mi stava intorno. Alcune cose mi hanno colpito, altre innervosito, altre mi hanno fatto paura, altre ancora tenerezza. La notte è scivolata via nell'attesa e nell'ansia, fuori pioveva e tirava vento, sembrava quasi autunno, restavo seduta stretta nel golfino di cotone che mal si adattava alla temperatura e l'aria condizionata, impossibile da regolare, ha peggiorato la situazione. Ho percorso svariate volte il lungo corridoio, cercando di sgranchire le gambe e snebbiare il cervello. Ho guardato aprirsi e chiudersi silenziosamente la porta automatica degli ambulatori, migliaia di volte sperando che qualcuno desse una risposta alla nostra attesa, o a quella di qualcun altro. Pur cercando di estraniarmi il più possibile, concentrandomi solo sul mio consorte dolorante, non ho potuto fare a meno di partecipare agli sproloqui di quei due fratelli che hanno parlato ad alta voce per un paio d'ore, a causa un'unghia del piede sanguinante volevano farsi fare le analisi più incredibili - tac, risonanze, emocromo ed altro ancora - in un delirio di discorsi sanitari e medici senza capo nè coda per finire poi a decidere di andarsene dopo una semplice medicazione, non senza aver consumato tutto il gel disinfettante del dispenser. 
Nonostante la mia preoccupazione era impossibile non partecipare a quella  della fidanzata di un ciclista che pur avendo già un braccio rotto, era uscito in bici ed era scivolato sull'asfalto bagnato, si era sbridellato non poco, aveva tagli da suturare e qualche altro osso rotto, lei lo abbracciava stretto, gli ripuliva il sangue secco e continuava a parlargli fitto fitto con affettuosa tenerezza.
Nel corso della notte sono arrivate altre persone tra cui un giovane che era inciampato camminando con le mani in tasca e si era quasi frantumato uno zigomo (sembrava molto auto ironico in merito alla sua stupidità);  il genitore di un adolescente che, reduce da una festa un po' troppo alcoolica, era scivolato sbattendo la nuca, lui stava ragionando su quale fosse la punizione più adatta per un comportamento così idiota; un altro giovane era tremante per la febbre altissima e se ne stava solo tutto rannicchiato sulla sua poltroncina, disilluso e dolente. 
Passavano medici, infermieri ed inservienti, silenziosi ed assai sfuggenti anche se sembravano disponibili. 
Quando la luce del giorno ha spento le tenebre la gran voglia di dormire e tornare a casa ha reso l'attesa ancor più pesante e la solidarietà tra pazienti maggiore. Le barelle continuavano a passare, chi veniva ricoverato, chi mandato a casa, ma gli occhi di tutti non nascondevano mai l'angoscia nè la tensione. L'ansia dell' attesa in quel posto grigio, freddo, illuminato dai neon non ha mai trovato pace. Quando finalmente abbiamo avuto la lettera di dimissioni, abbiamo fatto il giro per salutare e fare gli auguri a tutti quelli con cui avevamo condiviso le ultime 12 ore, ore difficili, tristi e dolorose. 
Noi ora siamo a casa, ristorati da una doccia eterna ed un piatto di spaghetti in bianco, ma  sentendo in lontananza un'ambulanza passare mi viene spontaneo domandarmi chi ci sarà là a soffrire? 

martedì 5 maggio 2015

che giorni!

Ho lasciato gli zucchini nella pentola, sperando che non si brucino, la mia scrivania è ingombra di carte ma mi sono ricavata un piccolo tunnel che mi consente di digitare sulla tastiera. Ho bisogno di qualche momento di riposo assoluto. Cerco di riprendere a respirare ... avere ospiti in casa non è mai un'impresa indolore.
Due giovani sposi, la loro figlioletta di due mesi e la mia cugina preferita nonchè nonna della succitata bimbetta, sono ospiti impegnativi anche se affettuosi e amatissimi.
Ho cucinato per un reggimento ma il reggimento ha gradito! Abbiamo riso, scherzato, passeggiato, chiacchierato in grande armonia e nonostante la stanchezza sono davvero soddisfatta, le emozioni che si provano quando si è circondati da familiari che ami e che ti amano sono difficili da descrivere, ma sono quelle che ti arricchiscono e compensano maggiormente.

Ora le voci sono tornate ad essere lontane, la casa silenziosa e riordinata ma l'eco dell'allegria non si perde e comprendi che queste sì che sono soddisfazioni.

Ma la vita ogni giorno ti presenta il conto e la mente è di nuovo affollata dai pensieri e dalle preoccupazioni, ci sono attese nuove e misteriose, tanti carichi di speranze da coltivare,

Ma il ricordo di questi giorni intensissimi e sereni aiuta ad affrontare tutto il resto.

sabato 18 aprile 2015

17 aprile 2015 : in ricordo del 16 aprile 1945





Innanzitutto a nome di tutta la mia famiglia, voglio ringraziare tutti per aver voluto ricordare il sacrificio del nostro nonno unitamente a quello dei martiri Sfriso. 
Per noi nipoti è un nonno sconosciuto e non solo per la sua prematura scomparsa, anche perché i nostri genitori non hanno potuto raccontarci la sua vita in quanto il loro dolore è stato devastante e lacerante. Pur non avendo memorie dirette, sappiamo che lo avevano tanto amato ed avevano con lui un rapporto molto intenso. La morte lo ha strappato alla famiglia con tanta violenza che probabilmente hanno voluto rimuovere ogni ricordo ed il loro naturale pudore ha reso la cosa più semplice.
Solo da poco stiamo scoprendo quale persona fosse il nostro nonno, soprattutto attraverso il ricordo che voi sacilesi avete di lui. Ci state facendo conoscere , permettetemi, un eroe, un uomo buono e retto, un medico che amava il suo lavoro e che curava tutti a prescindere dalla fede politica o religiosa, evidentemente doveva essere anche un padre affettuoso e amorevole se ha lasciato un vuoto così grande da volerli muti al suo cospetto . Era un nonno che tanti hanno amato e tuttora amano per il bene che ha fatto, per la dedizione che ha dimostrato per la gente della sua città, per il suo coraggio e perché ha fatto diventare il nostro Carlo
l’ uomo che noi tutti abbiamo conosciuto.
Grazie perché non volete dimenticare queste persone buone che sono state strappate ai loro cari dalla ferocia nazista, perché ricordate che la storia non è fatta solo da eroi ma anche da persone normali come il nostro nonno e gli altri martiri, che hanno combattuto per la loro e soprattutto per la nostra libertà. Grazie perché ci permettete di far conoscere queste vicende anche ai nostri figli ed alle nuove generazioni, tutti potranno imparare dal loro comportamento:  la generosità, il senso del dovere, il coraggio, la disponibilità ...
Voi siete le “sentinelle della memoria” perché rinnovate questi ricordi e li rendete ancora vivi ed attuali, perché riportate al centro del cuore le figure più importanti della nostra storia.


venerdì 3 aprile 2015

vado e torno

La mia indole vagabonda ha avuto il sopravvento 
e dopo aver fatto un'adeguata valigia, essermi informata,
 aver provveduto alla salute delle mie tre striminzite piantine, 
sono partita. 
Ho preso un aereo che mi ha portato lontano lontano,
 al sole ed al caldo. 
Ho ascoltato suoni coinvolgenti e allegri,
mi sono innamorata dei sorrisi aperti e cordiali
 e degli sguardi profondi e dignitosi
ho cercato di capire le differenze e le similitudini
ho amato i fiori dai colori esplosivi la natura lussureggiante 
sono tornata soddisfatta ed appagata 
ora rientrata sento forte la nostalgia 
per quei posti per quella musica per quei sorrisi 
ma il bello del viaggiare è anche 
il ricordo che riempie i pensieri di meraviglia 





Buona Pasqua a tutti 

martedì 24 febbraio 2015

rifletto


Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. 
Sii gentile. 
Sempre.
Platone 

lunedì 16 febbraio 2015

assenza

C'è bisogno di riflettere e c'è troppo silenzio. 
Meglio andare in un'altra stanza e metabolizzare il dolore e l'amarezza. 

Cita-un-libro - #ioleggoperchè



http://www.ioleggoperche.it/it/home/

mercoledì 11 febbraio 2015

#io leggo perchè

Voglio unirmi anche io a questa interessante ed intelligente iniziativa 
#ioleggoperchè
 perchè posso vivere mille vite, 
perchè posso esplorare mille mondi, 
perchè posso provare mille emozioni, 
perchè posso ascoltare mille voci
perchè posso valutare mille pareri 
perchè posso capire, sognare, approfondire, ridere, piangere 
perchè nessun libro mi ha mai tradito 

e se la mia mamma novantenne legge ancora ci sarà  un perchè!



sabato 31 gennaio 2015

Le piccole cose

Dopo vari fine settimana solitari oggi siamo stati insieme praticamente tutto il giorno ma non in casa ognuno in una stanza, 
proprio insieme fuori, in giro ed abbiamo a lungo chiacchierato di mille cose. 

Una lunga passeggiata fino in centro nell'assolato e 
gelido pomeriggio, 
un concerto di musica classica nella Biblioteca comunale 
(era la prima volta per lui!),
 un'altrettanto lunga passeggiata per rientrare a casa 
attraversando il corso con la confusione 
del sabato e delle bancarelle 
e per finire una gustosissima cena di pesce 
in un ristorante vicino vicino a casa 
dove era tutto davvero squisito. 

Nulla di particolare, 
solo il piacere di ritrovarsi ad apprezzare ed emozionarsi 
per le stesse cose,
 a fare insieme programmi a breve e lungo termine 
trovandoci praticamente sempre concordi, 
ed infine trasgredire la nostra (mia) dieta con complicità e allegria. 

Piccole cose che danno la misura di quanto sia grande la nostra intesa.

Mica bagigi!  

martedì 27 gennaio 2015

Amarsi un po'

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso, all'inizio lo chiamavo "sano egoismo", ma oggi so che questo è amore di sé.
Charlie Chaplin

perchè non imparo?

lunedì 26 gennaio 2015

Momenti

Momenti di allegria, momenti di felicità, momenti spensierati 
si mescolano con la malinconia e la tristezza, 
ma sono comunque momenti di vita. 

In questo periodo dell'anno ritorno sempre a 4 anni fa quando è iniziato l'ultimo mese di vita dell'uomo più importante della mia vita, 
mio padre. 
E' stato un mese folle e disperato ma in realtà l'unica cosa che ricordo chiaramente è stato un giro di valzer che abbiamo ballato insieme scherzando nel corridoio del reparto di terapia intensiva. 
Il suo passo era incerto, la sua mano teneva salda la mia. 
Le pantofole inciampavano ma il sorriso era sempre dolce e compiaciuto. 
Mi manca tanto, ma resta il mio faro e la mia luce.
 Ogni decisione che devo prendere la prendo pensando a quello che avrebbe fatto detto pensato. 
Cerco ancora la sua approvazione e spero sempre nel suo consenso. 
Come sempre la sua foto sulla mia scrivania mi sorride e mi fa tanta compagnia. Sarebbe orgoglioso dei suoi nipoti, quelli grandi e quella piccolina. 
Quelli grandi oggi hanno una nuova sintonia e hanno dimostrato di essere diventati adulti, e io ne sono davvero orgogliosa. 
Quella piccola sta crescendo ed è quasi adolescente ma ha ancora bisogno di carezze e coccole. 
Delle sue figlie non so, non posso giudicare essendo parte in causa, ma so che cerchiamo di fare il nostro meglio per rendere la vita della mamma più serena possibile; soprattutto cerchiamo di andare d'accordo. 
I ricordi non si smarriscono, la ferita è sempre aperta, ma il tempo ha sedimentato il lacerante dolore del distacco, così vado avanti, ed ancora una volta confido nel suo consiglio che troverò nelle pieghe del cuore dove si nascondono le sue parole, sono certa che me le farà trovare. 

lunedì 19 gennaio 2015

Faccio cose, vedo gente.....

Le giornate invernali sono lunghe, si sa. 
Arriva presto buio, fa freddo, magari pure piove e l'umore ne risente e la noia ti assale. Stai ad aspettare che il minestrone cuocia o la verdura si lessi, il ferro da stiro occhieggia e ammicca ma cerchi di far finta di niente. 
Non c'è niente di peggio per una che vorrebbe non mangiare! 
Poi arriva l'idea che ti salva dall'infilare la testa nel frigo e ti ritrovi con le mani impegnate a "uncinettare". 
Tutta soddisfatta che nella mia memoria gli insegnamenti passati della nonna Carmela non siano andati del tutto persi e dell'avvento di Youtube con i tutorials appropriati mi sono fornita di uncinetti e lane, ho cominciato così una nuova avventura. 
Per il momento ho scoperto che il lavoro più lungo e noioso è quello di nascondere i fili, anzi quelle esperte li chiamano codine, 
la prossima volta tinta unita, per carità! 
Non ho un progetto ben definito penso ad una copertina da divano, vedremo.
 Intanto sono sempre in ritardo con tutto perchè immersa nell'opera di fattura e finitura. Chi vivrà vedrà. 

Volendo riempire un pomeriggio solitario ho scoperto una bellissima iniziativa della biblioteca della città : I Sabati Musicali. 
Sono dei brevi concerti degli studenti del Conservatorio, ad ingresso libero, che vengono tenuti ogni sabato, appunto, presso un elegante palazzo del centro, Palazzo Cordellina. 
Sabato scorso hanno eseguito brani di Mozart, Haydn, Brahms e Listz. 
Oltre a sentire della buona musica mi sono piaciuti moltissimo i ragazzi, giovani, emozionati, concentrati e partecipi. 
Anche il pubblico era interessante, ovviamente tante teste d'argento ma anche bimbi piccolissimi e silenziosi incredibilmente ammaliati dai suoni. 
Esperienza da ripetere assolutamente!

Dopo una domenica casalinga, nonostante il sole, con il consorte siamo andati al cinema ed abbiamo visto PRIDE  che ci è piaciuto molto, un buon film allegro ma per nulla comico, che consiglio vivamente. 

Sto facendo cose, esco, mi avventuro, sperimento, vedo pure gente, sto molto meno davanti al computer, la palestra fa ormai parte della routine settimanale ..... che sta succedendo? 

Anche i sogni qualche volta si avverano! 

mercoledì 7 gennaio 2015

7 gennaio

Si ritorna ai ritmi quotidiani, si sono accumulati impegni ed appuntamenti. Le decisioni da prendere sono tante e alcune complesse ma dopo tutti questi giorni bellissimi mi sento rigenerata e carica di energia positiva. Sì perchè sono stati giorni pieni ed emozionanti. Le emozioni sono state tutte forti, gli incontri con parenti amati ed affettuosi hanno reso il Natale più caloroso e familiare, le lunghissime passeggiate nella città del cuore hanno riportato alla mente ricordi tutti colorati dalla giovinezza, la scoperta di nuovi luoghi hanno arricchito la mente e riempito gli occhi di meraviglie, la compagnia di amici cari e cordiali mi hanno fatto ridere e hanno alleggerito lo spirito.

Non ci siamo risparmiati il freddo gelido di un vento sconosciuto per quelle latitudini e la neve ha imbiancato gli aranceti, il sole però non ci è mai mancato, così siamo riusciti a visitare luoghi stupendi come Pompei, Ercolano, Oplontis, Salerno, Paestum ed infine Matera che è stata una sorpresa grandiosa.

Ho letto poco, mangiato tanto, camminato fino allo sfinimento (e così i danni per la linea sono stati davvero limitati) ma è stato davvero un viaggio ricco ed appagante.

Ho anche abbracciato il mio dolcissimo nipotino dagli occhi azzurri e profondi, permeati di una tristezza infinita ma sempre curiosi come quelli di tutti i bambini. Gli ho letto delle pagine di un bel libro che gli avevo portato e lui ha molto gradito (grazie stefania) me lo sono tenuto stretto ed il suo calore era il mio. Mi ha chiesto se ero contenta di essere andata a trovarlo perchè lui era molto contento di vedermi, mi ha fatto vedere il suo nuovo trenino, la camera piena di giochi che non usa, mi ha portato un grande foglio verde per fare l'origami che però non ho saputo fare. Ho guardato gli occhi dei suoi genitori persi nel dolore, e mi si è stretto il cuore. Andandomene ho pianto e mi sono sentita disperata per la mia inutilità e l'inutilità di una così grande sofferenza senza un perchè e senza giustizia.

Ora è un nuovo anno e il tempo mi sospinge avanti, ho anche un anno in più,  e cercherò di fare mia la consapevolezza che sono fortunata e devo sempre essere grata per tutto quello che di bello ho, ed è veramente tanto.