martedì 28 gennaio 2014

senza titolo

Ogni cosa che facciamo è come una goccia nell'oceano, ma se non la facessimo l'Oceano avrebbe una goccia in meno.
Madre Teresa di Calcutta

Bisogna continuare a fare...fare...fare (serve anche a non perdere la speranza)

lunedì 27 gennaio 2014

Avanti

I giorni scorrono imperturbabili, 
si alternano lacrime e  sorrisi, 
delusioni e speranze. 
Insomma si vive. Ed è già una gran cosa.

Guardando i prati alle pendici delle colline ci si imbatte nella coltre smeraldina del grano che è spuntato anzitempo per la temperatura decisamente mite, sono sbocciate le prime margheritine e i non ti scordar di me, nel terriccio ai piedi degli alberi spuntano i bucaneve.
Cosa accadrà se, come promesso, arriverà la neve? Poveri fiori ….

Le ore di sole che ci sono state regalate in questi ultimi due giorni hanno ridato fiato al buon umore ed i progetti  di nuovi viaggi si fanno via via più incalzanti. E la mente vola, silenziosa ma fervida, e si aprono paesaggi, strade, sentieri tutti da percorrere con entusiasmo e fiducia.

Riuscire a tenere la mente occupata da queste emozionanti  prospettive permette di trovare il coraggio per guardare avanti.

E allora avanti, che gli amici veri sono qui, vicino, gli affetti sono sicuri, ed il tuo lieve russare è una cantilena dolce che mi aiuta a pensare che c’è un domani. 

sabato 18 gennaio 2014

venerdì


Poteva essere una pessima giornata, i presupposti c’erano tutti vista la pioggia ed il cielo plumbeo,  invece dal dentista è andata meglio del previsto e soprattutto il pomeriggio è scivolato via con grande soddisfazione. 
Lo so che (per il momento) sono una nonna mancata, è proprio per questo faccio la zia e con i bambini le ore mi scappano via. 
Ci siamo ritrovati a giocare a dama ed ho perso con disonore, che ci posso fare se mi annoio e perdo la visone del gioco nel suo insieme. 
Poi Indovina chi, ed anche lì ho perso mi son confusa con le tesserine ed ho fatto un gran pasticcio. 
Abbiamo cucinato insieme e con grande entusiasmo, qui ho fatto la mia figura! poi abbiamo messo a posto la spesa, steso il bucato, piegato un po’ di mutande, giocato con il mio cellulare e fatto le costruzioni. 
Non si può dire che siamo stati con le mani in mano. 
Ma stare con i piccoli è sempre un gran balsamo per il mio cuore.  
Sono tornata a casa leggera e soddisfatta, per alcune ore ho tenuto i pensieri lontani dalla mia mente e questo mi fa un gran bene.

Poi è arrivata la sera e la telefonata del dolore, che dilania e massacra. Ho ascoltato, ho timidamente cercato di dare conforto e poi son venute le lacrime di dolore e di rabbia. 
Ma non serve a nulla, niente può fermare la malattia e ogni attimo può essere l’ultimo.
Avevo ricevuto una sua foto del 5 gennaio, il bambino di sempre, forse un po’ pallido ma teneramente abbracciato al suo fratellone sorridente e apparentemente sereno.
Nella foto di stasera è (come scrive il suo papà) gonfio, spelacchiato, dolente, non cammina più. Ma sorride E’ straordinario. 
E’ lui la forza, lui quello che muove me.  

Ed io non ho più pensieri e quasi mi vergogno perché la mia vita va avanti e faccio programmi e progetti.

E’ così la vita? 
 Cosa posso dire loro? 
Quale è il conforto, se c’è un conforto? 

domenica 5 gennaio 2014

58

Sono gli anni che mi porto addosso. Li sento? Si un po', le giunture scricchiolano e dolgono, mi sento stanca più facilmente, amo di più il silenzio e la quiete, se mi guardo allo specchio la pelle decisamente è meno luminosa di una volta e molto meno tonica, ma chi se ne..... mi sento abbastanza bene tutto sommato e soprattutto ho la sensazione di sentirmi un po' più saggia. 
Oggi è stata una giornata buona, divertente, tranquilla. Ho ricevuto auguri e regali, ho ringraziato e baciato, ho cucinato (poco), ho fatto la torta ed i biscotti con la mia nipotina, ho osservato la pioggia cadere a profusione. Sono stata dalla parrucchiera perchè non sia mai che la festeggiata sia in disordine. 
Mi hanno telefonato in tanti e, dopo i convenevoli di rito, quasi tutti mi hanno raccontato le loro magagne. Mi dispiace per loro. 
Poi mi è arrivato il suo messaggio: "Buon compleanno cuginetta mia. In un mare di dolore ma con l'affetto di sempre" ed ho pianto. E' l'unico cui permetto di lamentarsi perchè il suo dolore è immenso ed è inerte di fronte a quel male che gli sta portando via il figlio di 6 anni. Ha trovato il modo ed il tempo per pensare al mio compleanno. L'altra sera nel corso di una breve ma intensa telefonata mi ha detto "Schiena dritta e facciamo quello che si deve e può fare" ed io non riuscivo a trovare le parole per rispondere. Coraggio, è l'unica cosa che mi viene in mente perchè quello che sta succedendo è contro natura. Ed ancora piango, silenziosamente, per voi nel giorno del mio compleanno, che probabilmente per V. non arriverà mai.