mercoledì 25 marzo 2020

Di COVID

Aveva da sempre una criniera bianca che incorniciava 
un volto buono,la stazza possente tradiva uno
spirito gentile, la sua vita era semplice
 e solitaria, ma di amici ne aveva davvero tanti, 
soprattutto tra i giovani , tanti giovani calciatori 
che ora gli stanno esprimendo gratitudine 
ed un affettuoso ricordo. 
Il grande Tito se n'è andato, a 79 anni, portato via dal virus 
che in questo orribile marzo ci sta appestando la vita. 

Per la prima volta è arrivato a sfiorare anche la mia, 
e ho pensato che ognuno di noi ritiene che non potrà 
succedergli niente, leggi le statistiche e tu non sei 
tra quel 6/7% che finisce intubato in rianimazione. 

Invece non è così ed oltre al dolore per la perdita di un amico,
 sento l'alito fetido della malattia che mi sfiora 
e d'un balzo mi sposto e mi allontano come stizzita, 
anche se so che dovesse accadere non ci sarà modo di evitarlo,
 potrò solo lottare e sperare di vincere. 

mercoledì 18 marzo 2020

Di spesa con mascherina

Dopo quattro giorni che non uscivo oggi ho deciso di andare al supermercato per rifornire un po' la dispensa. Ho trovato tutto quello che cercavo, meno che i guanti monouso e il gel disinfettante , ovviamente e la disponibilità della farina era scarsa.

Quello che è stato davvero inquietante è stato il silenzio che avvolgeva gli scaffali.
Sono dovuta entrare da sola, un carrello una persona, regola ferrea.
Quasi tutti avevano mascherina e guanti, me compresa.

Avevo fatto una lista dettagliata e l'ho seguita con diligenza, a parte qualche piccola distrazione.

Ho incrociato raramente gli sguardi altrui, tutti camminavano a testa bassa, ci evitavamo con cura, e nel caso di doversi incrociare lungo le corsie facevamo attenzione a non entrare in contatto in alcun modo.

Una angoscia terribile, l'altro non è sol altro da te ma un possibile veicolatore di virus.
Dietro alla mascherina guardavo le persone che si aggiravano frettolose, il respiro faceva appannare gli occhiali; i guanti mi davano maggiore sicurezza la loro era una barriera più solida.

Quando sono uscita il consorte mi aspettava vicino alla macchina seduto al sole, c'era caldo, si sentiva aria di primavera ed io avevo voglia di ritornare subito a casa, tra le mie quattro mura sicure e solitarie.

Mi è rimasta addosso un'ansia torbida e nauseante fino alla mia abituale sessione di stretching, quando lo sforzo ha allentato la tensione.

Domani si resta dentro e si riprova a panificare, la scorta della farina è fatta.



lunedì 16 marzo 2020

Di domenica


Ora in questo momento, quando sarà finito tutto, potremo apprezzare la libertà. Anche solo per fare una passeggiata, senza controlli o andare a fare colazione tutti insieme.
E dare un abbraccio o una stretta di mano anche a chi non conosciamo.Ma purtroppo la maledizione degli uomini è che dimenticano. (sms ricevuto oggi da un amico non ne conosco la fonte)

E' domenica, il giorno dedicato solitamente al calcio , per il consorte, ed allo stiro per me, invece niente di tutto ciò. Abbiamo trascorso altre ventiquattro ore in casa con solo un'evasione legale. 
Il consorte ha avuto l'ambito compito di portare fuori la spazzatura e comprare il giornale; io mi sono concessa  una breve passeggiata in giardino, e per fortuna che c'è, durante la quale ho chiacchierato rigorosamente a distanza con l'inquilina del primo piano. 

Per non tenere le mani in mano ho impastato il pane come non facevo da mesi, tant'è che nella planetaria c'erano le ragnatele. Mettere le mani in pasta è sempre molto emozionante, si sente tra le dita una materia viva e ti trasmette la sua forza. E ne abbiamo tanto bisogno. (Il pane è venuto una schifezza, duro fuori e crudo dentro.... bisogna riprenderci la mano) 

Sono sette giorni che stiamo reclusi in casa, prigionieri di un virus che ci sta portando via tante troppe cose. Confido che però ce ne porti altre, alla fine. L'importante è che non dimentichiamo questo sacrificio e questa esperienza. 

venerdì 13 marzo 2020

Di movimento in casa

L'inattività è la peste di chi resta in casa in questi giorni. 
Ci dobbiamo inventare nuove  attività, nuove situazioni per tenere in movimento corpo e spirito. 
Seduti sul divano a farci fagocitare dalle cattive notizie della televisione non è una buona soluzione. 

La piscina è chiusa come pure la palestra, uscire non si può allora in una chat di amiche mi hanno fatto scoprire l'uso di Youtube per fare ginnastica. 

Io pigra e simil-plantigrado ero assolutamente ignara di questa tecnologica opportunità, quel canale lo usavo solo per i lavori all'uncinetto. 
Stamattina dopo aver sistemato velocemente casa, spedito il consorte a buttare la spazzatura, a prendere i medicinali in farmacia, ho acceso il computer ed ho cercato il canale dedicato allo zumba. 

Dicesi Zumba :  Ginnastica che mescola ai movimenti dell'aerobica quelli di diverse danze afrocaraibiche, con repentine variazioni di ritmo.

Io che sono un tuttotondo non mi sarei mai sognata di andare in una palestra a ballonzolare ai ritmi caraibici. Ma mi sono detta adesso sono qui da sola , perchè non provarci? 

Dopo 30 minuti di saltelli, braccia su e giù, piegamenti e ondulazioni varie ero sudata da dover strizzare la maglietta ma felice! 
Chi vuole provare è veramente liberatorio e ti passano tutti i pensieri. (almeno per 15 minuti) 

Domani replica 
(foto presa dal web) 




Di corone e di attese

Ci siamo dentro, dentro ad un'avventura terrificate che mai nessuno avrebbe mai pensato di vivere.
Stiamo cercando di resistere alla paura, alla solitudine, all'ansia e ognuno di noi fa la sua parte.
Confidiamo che tutto finisca presto e lasciando dietro di sé meno danni possibile ! ( Pare impossibile)

Le giornate in casa scorrono lentissime. Siamo rimasti noi due soli, e per fortuna siamo in due. Facciamo colazione e leggiamo i giornali on line, mandiamo i primi messaggi della giornata, iniziamo così ad intrecciare le relazioni, ormai solo virtuali, con il resto dei nostri affetti, quelle consuetudini che sembravano così scontate ora diventano momenti di preziosa condivisione.
La foto del nipote appena sveglio , i buongiorno via wathsapp con le amiche sono piccoli momenti di serenità.
Poi vediamo di organizzare la giornata e cerchiamo di approfittare della situazione per ordinare le foto che giacciono nelle scatole dentro all'armadio da anni; sistemiamo qualche ripiano della libreria dove nel corso del tempo si sono ammucchiate carte, documenti, ciarpame vario e polvere tanta polvere.
C'è anche da pensare ai pasti e allora bisogna fare la nota accurata in modo da uscire ogni due giorni , prepariamo i sacchetti dell'umido e del secco, e infine arriva il momento dell'uscita. Controlliamo di avere i guanti monouso, la soluzione alcoolica per la disinfezione e da oggi anche le mascherine. Pronti per la spedizione ci dirigiamo al piccolo supermercato che si  trova a 50 metri da casa ed è un evento altamente trasgressivo. Fare quei quattro passi è un'esperienza nuova. Ci si muove controllando di non aver altre persone vicine, se incroci qualcuno gli cedi il passo e pensi inevitabilmente che potrebbe avere in incubazione il virus, così ti allontani con sospetto.
La spesa è un'operazione veloce, senza tentennamenti si riempie il carrello delle cose segnate nella nota e velocemente ci dirigiamo alle casse. In terra sono state apposte delle strisce colorate che distanziano i clienti ed ognuno attende il proprio turno in silenzio con gli occhi bassi. Mancano completamente i sorrisi.
Rapidamente torniamo a casa ci dedichiamo alle faccende domestiche ed alla preparazione del pranzo. Per fortuna i molti messaggi ci tengono compagnia e continuiamo a mantenere vivi i rapporti con amici e parenti.
Continuiamo a cercare di trascorrere al meglio il tempo a nostra disposizione perciò continuiamo a sistemare, c'è il bucato da stendere, i calzini da piegare e magari trovare anche quelli spaiati. Ognuno si dedica alle personali passioni , il consorte si aggiorna riguardo allo sport,io ho ripreso a seguire gli esercizi di scrittura , e poi si naviga in libertà tanto il tempo c'è e si scoprono le visite virtuali
 nei musei di mezzo mondo, le offerte di film in streaming gratuiti, il sito di Don Marco Pozza che è una miniera di riflessioni
Tutto viene interrotto da molteplici telefonate con i parenti lontani, gli amici che non senti da mesi, la figlia, le amiche di sempre. Così in una realtà ovattata e assurda il sole cala e tu non hai goduto della ella giornata nè dell incipiente primavera. Poco importa perchè ce ne sarà un'altra da vivere. Basta aspettare che passi la nottata.
Infine cena e televisione, non puoi dire di essere stanco ma in realtà ti senti stranito e  annoiato.
E la preoccupazione che ti accompagna da quando hai aperto gli occhi ti ha sfiancato e ci accompagnerà ancora per tanti giorni.
Ora andiamo a dormire, ci abbracceremo per farci coraggio e per rassicurarci che domani andrà meglio di oggi e troveremo altro da fare per riempire le ore vuote ed evitare l'abbrutimento .

E siamo solo al giorno 4 di quarantena.