giovedì 21 novembre 2013

WIDE

Un altro angelo se n'è andato ed ho il cuore pesante. 

La vita non è sempre come te l'aspetti, ma c'è chi riesce ad accettare e lottare, lei lo ha fatto, con consapevolezza. 
Non l'ho conosciuta personalmente 
ma l'ho sempre seguita in silenzio, 
l'ho ascoltata e osservata. 
Ho apprezzato molto le sue recensioni su Anobii 
e la sua è una bellissima libreria. 

Non ho nulla da condividere di lei ma 
la saluto lo stesso perchè in questi ultimi 5 anni 
ha fatto parte della mia vita rendendola migliore, 
perchè è ingiusto andarsene così presto,
 non veder crescere le proprie figlie, 
lasciare un compagno amatissimo.

Ciao Wide 

venerdì 15 novembre 2013

Nuove esperienze

Stasera fuori piove proprio come piove in novembre, una pioggia sottile, fredda e fastidiosa, avrei voglia di sgranocchiare delle caldarroste, bere un bicchiere di buon vino e chiacchierare con qualche amico. Ma la vita è altro. Ci sono i problemi del quotidiano, i pensieri per la salute ed il benessere di mamma, l’ansia per il lavoro della figlia piccola che non c’è, i progetti lasciati, in sospeso in attesa che le decisioni maturino, i programmi che invece vanno rispettati perché sono impegni presi e pagati. C’è spazio, per fortuna, anche a dei momenti dedicati solo a me stessa per coltivare il fisico e la mente.
Per coltivare il fisico e ritrovare la forma un po’ perduta ho ripreso la frequentazione della palestra, dopo una prima lezione dedicata all’istruttore per cui ero concentrata sulle sue spiegazioni e sui suoi consigli, durante l’odierna sessione di attività sportiva forzata mi sono attrezzata di cuffiette e cellulare ed ho eseguito con serietà e determinazione tutta la sequenza degli esercizi ascoltando la mia trasmissione radiofonica preferita “Il ruggito del coniglio”. Non è facile pedalare o fare gli addominali ridendo, ma ce l’ho fatta. Poi in rapida sequenza ho proseguito con tutti gli attrezzi segnati nella scheda. Per finire mi sono abbarbicata sul tapis roulant ed ho impostato 25 minuti di camminata veloce. Camminare da fermi è effettivamente noioso, soprattutto dopo le stupende passeggiate estive, allora finito il programma coniglio, mi sono dedicata, ansimando, all’osservazione dei miei vicini di pedana e attrezzi. L’umanità che mi circonda è di una certa età, tante pantere grigie per intenderci. Ci sono quelli che pedalando leggono il quotidiano, quelli che sudano come ossessi, quelli che sfilano come su di una passerella, quelli che di attrezzo in attrezzo socializzano e chissà perché non li vedi mai sudare. Due mesi li ho pagati per cui almeno fino ai primi di gennaio è sicuro che continuerò .

Per coltivare la mente mi sono iscritta ad un corso di scrittura creativa, ed è stata una gran bella idea. La docente mi pare persona molto preparata, ha un metodo, segue un programma collaudato, è appassionata e coinvolgente. Anche gli altri “allievi” sono partecipi ed entusiasti. La lezione scappa via, vuoi per le tante cose che ci spiega, vuoi per i tanti interventi, le domande, le richieste. Un’ora e mezza viva e ricchissima. Non ho intenzione di diventare scrittrice né poetessa ma è bellissimo parlare di libri, di autori, di storia della scrittura. Ho scoperto nuovi autori, nuovi libri, e soprattutto nuove riflessioni interiori. Chissà che tutto questo cibo per la mente e la rinnovata attenzione per il mio fisico mi aiutino ad affrontare meglio i giorni che verranno.  

venerdì 8 novembre 2013

Storie d'altri tempi

Sedute una di fronte all’altra ti guardo con infinita tenerezza, scorgo nei tuoi occhi una realtà nuova, fatta di fragilità ed imbarazzo. Forse per esorcizzare tutta la paura che mi gela l’anima, mi rammento di un discorso fatto nelle serate del mio ultimo viaggio, quando la confidenza ha preso il sopravvento e gli amici mi hanno chiesto di raccontare della vostra gioventù. 
Mi sono messa a raccontare del tuo passato, della tua famiglia numerosa, dei miei ricordi più cari.
Ti sei improvvisamente rianimata, hai ripreso a chiacchierare con gli occhi sorridenti e ti ho vista tornare la donna di un tempo.
Abbiamo ricordato le tue sorelle ed il tuo fratello, ora è rimasta solo la zia Vincenza, ha 99 anni e vorresti stare un po’ con lei ogni tanto.
La zia Luisa con le sue mille manie e la sua aria arcigna; la zia Emilia sempre a disposizione di tutti ma che baffi aveva ed il colore dei suoi capelli la faceva assomigliare alla fata turchina; la zia Anna quintessenza della bontà, tondetta e morbidosa, sempre sorridente ed allegra; lo zio Carlo che se n’è andato troppo presto portando nel cuore i segreti del dolore della prigionia, con i suoi baffi scuri e l’aria da professore di matematica quale era; ed infine la Vincenza claudicante per quella gamba un po’ più corta ma anche lei soave e che cuoca, la sua torta fritta ed i suoi krapfen sono indimenticabili!
Ti sei messa a narrare delle sorelle B., della loro grande casa dove avevano anche cuoca e cameriera,  dei vostri rendez-vous nei rifugi per mangiare crostate e bere malvasia. Con un sorriso complice hai ammesso che il periodo più bello è stato proprio quello della guerra, quando sfollati stavate tutti a Sala Baganza dove il nonno, professore di chimica all’università, vi aveva trasferito così come avevano fatto molti parmensi. 
Lì tu insegnavi già ai bambini del paese ed agli sfollati perchè le scuole erano tutte chiuse. 
Ospite illustre era un giovane di bell’aspetto figlio della Pasta “dove c’è B. c’è casa” , quando arrivava vi tiravate tutti a lucido e lui aveva una passione per una tua amica, la Megliuccia. Eravate un gruppo di circa una ventina di ragazzi della Parma “bene” il figlio del medico cattedratico, del farmacista, dell’industriale, del banchiere …. E ti piaceva questo nobile frequentare. C’era la sagra e con la signorina Elena allestivate una recita nel teatro del paese e la pesca di beneficenza.
Questo ritorno al passato ha ridato un po’ di calore al tuo cuore ed ha riscaldato anche il mio. Ci siamo promesse di rifarlo e darmi la possibilità di fissare queste storie perché continuino ad accompagnare figli e nipoti come doni preziosi e cari di un passato lontano ma importante per la nostra famiglia.

  

mercoledì 6 novembre 2013

mamma imperfetta

Mi capita spesso di guardare gli episodi di “Una mamma imperfetta” sul Corrieretv.
Effettivamente non sono storie né situazioni che mi riguardano direttamente, non ora almeno. Ma in passato …. Quanta similitudine!
Ero una mamma lavoratrice, sempre di corsa, alle prese con impegni di ufficio da incastrare con palestre e piscine, catechismo e compiti. I miei ragazzi spesso erano in ritardo e in cartella talvolta mancava la merenda. Li vestivo puliti ma non sempre all’ultima moda, organizzavo le feste dei compleanni con semplici torte e succhi di frutta, contenendo al massimo il numero degli invitati onde evitare orde barbariche per casa. Non sarei sopravvissuta al successivo riordino! Cercavo di essere puntuale e precisa nell’accompagnarli ma capitava che fossi quasi sempre in ritardo, ascoltavo i ripassi di storia o le poesie a memoria ma qualche volta mi appisolavo ascoltandoli, forse talvolta mi dimenticavo di mettere nella sacca del nuoto o del calcio rispettivamente la cuffia o i parastinchi.
I miei figli mi hanno sempre perdonata, imparando relativamente alla svelta a prepararsi le proprie cose in autonomia, ma le altre mamme …. Erano sempre pronte a rimarcare le mie mancanze e silenziosamente scuotevano il capo, come fossi una povera derelitta.
C’era quella che aveva tempo per comprare i regali per natale, pasqua, fine anno e quant’altro per la maestra e tutto il personale scolastico; quella che organizzava feste indimenticabili con la partecipazione di animatori e pagliacci, arrivavano all’entrata ed all’uscita di scuola con congruo anticipo e lì sostavano distribuendo perle di saggezza a tutti, dalle ricette di cucina elaborate alla spiegazione di ricami degni di una professionista, amavano il decoupage e trovavano il tempo di prodursi in elaborate ricerche sugli argomenti più disparati che in seguito i loro perfetti ragazzini portavano a scuola come farina del proprio sacco.
Io non facevo nulla di tutto questo! E non le sopportavo nemmeno.
Vedo che anche oggigiorno la situazione non è cambiata, a volte è pure peggiorata! E allora

VIVA LE MAMME IMPERFETTE! 

lunedì 4 novembre 2013

rientri

Abbiamo attraversato colline e paesi, ascoltato il rumore del mare e della città, respirato il profumo della pioggia e del vento.
Al rientro ci ha accolto una pioggia sottile, quella che ti si insinua nelle ossa, il clima dell’autunno inoltrato.

Sono stati giorni belli, allegri e pieni di meravigliosi progetti. 
Mi basterebbe realizzarne la metà della metà! 

Mi aspettano giorni intensi, nuove avventure,
nuovi impegni volutamente già confermati.

E per il momento sono contenta così!