Letture e &.

Una delle mie passioni è la lettura, di solito leggo a letto la sera. 
Inforco i miei occhiali "molli",perchè non fanno male anche se mi ci appoggio sopra, mi giro su di un fianco e prendo tra le mani il mio libro. Il consorte non è per nulla contento che io tenga la luce accesa a lungo ma non riesco a farne a meno. Ultimamente vado a dormire molto tardi e la mia passione ne ha risentito parecchio. Le letture sono lente e l'ora tarda non aiuta alle riflessioni. 
Vorrei cercare di commentare o lasciare qui il mio parere, tanto per non dimenticare.

Mi sono imbattuta, complice il nuovo Kindle, in un breve e lieve racconto di Stefano Benni.


Per 99 centesimi che volevi di più?
Un piccolo esercizio misto di memoria, ricordi e riflessioni. Mi ha strappato un sorriso e mi ha rasserenato il momento prima del sonno perchè mi sono persa tra le braccia di morfeo pensando a quale fosse la mia ora speciale. 

Un brevissimo racconto di Mauro Corona 

che non mi è piaciuto per niente, poche pagine sciape.

Per fortuna in rapida successione sono passata a leggere questo capolavoro


era uno dei tanti vuoti delle mie letture e mi ha affascinata.

La vicenda drammatica narrata dal punto di vista di Scout, bimba di dieci anni, sdrammatizza i drammatici temi che il romanzo affronta (razzismo e pregiudizi), e dà la visione dell’insieme delle cose da un punto di vista assolutamente scevro da pregiudizi e malevolenze, come può essere quello di una bambina. 

Ora sono immersa nella lettura di questo

ma ci vorrà tempo ..... 

Intanto aggiungo alcune letture che mi sono piaciute molto 

Il giudizio è dettato più che dal valore effettivo del libro, dalla mia esperienza personale; ho avuto la sensazione di leggere un libro sul dolore, il mio. Troppo dolore, troppa disperazione. Molte pagine le ho scorse più che leggere perchè coglievo una sorta di compiacimento quasi gratuito nello sprofondare la protagonista nella disperazione. Forse dovrei rileggerlo tra un po'.


Le esperienze della giovinezza ti restano nel cuore e nella mente tutta la vita. E non solo, sono la sorgente da cui nasce la personalità.
Oltre l'orrore nei campi di concentramento ci sono mille storie di vita che non si possono liquidare con faciloneria o superficialità. 
Storia avvincente e intensa!


Lieve e penetrante, la limpida voce adolescente sussurra il suo disagio e la propria rabbia. Ascoltarla non è semplice, nemmeno impossibile. Saper di cogliere l'ultimo sguardo felice, sentire il dolore degli altri come il proprio, avere la consapevolezza di quello che non si ha più! Molte note tristissime ma che son narrate con semplicità e quasi"distacco". 
Riflessioni su vita e morte non convenzionali e non superficiali. 
Davvero un buon testo!



Raramente mi è capitato di leggere una storia dove ogni parola era così carica e iportante, ho gustato con avidità ogni frase, sono salita con il cacciatore ed il camoscio sulle vette e il peso della farfalla ha sorpreso anche me, travolgendomi! Ottimo!



L’ho finito e mi è rimasto nel cuore!
Per prima cosa devo dire che il capitolo finale mi ha deluso, un capitolo intero che poteva non esserci. Mentre lo leggevo continuavo a pensare al film “Quasi amici” senza l’ironia che in quello avevo trovato.
La storia è, però, sempre intensa e coinvolgente, le parole scelte con cura ti arrivano dritte al cuore. Il dolore e la sofferenza su cui ci si sofferma spesso sono autentici e profondi. Le personalità delineate con maestria e acume. Spesso mi trovavo a pensare che Will è comunque un privilegiato, la ricchezza gli permette un’assistenza tale da consentirgli di soffrire meno di chi è meno fortunato di lui e si trova a dover fare i conti con la mancanza di denaro oltre che della salute. Però poi la sua storia, la sua non-vita hanno avuto il sopravvento. Lou mi è stata subito simpatica, tenera e attenta, riservata ma chiacchierona, sempre vissuta all’ombra della sorella intelligente (forse mi somiglia un po’) trova nonostante tutto chi crede in lei e la sprona ad essere migliore, a volersi bene, a capire i propri sentimenti.
L’eutanasia non è un argomento semplice e la scelta di Will è davvero difficile da comprendere e condividere ma credo sia da rispettare.
Insomma un libro che mi è piaciuto soprattutto perché nulla era scontato o trattato superficialmente

23 aprile 2013 
La mia ultima lettura è stata 



Il gusto proibito dello zenzero 


Dolce, delicato, appassionato, paziente, raffinato.... mi mancano gli aggettivi per descrivere la dolcezza di questo libro che aspettavo di leggere da tanto tempo. La storia di un amore tenero di due adolescenti, lui, Henry, cinese e lei, Keiko, giapponese, che vivono nell'America degli anni di Pearl Harbour. In quel periodo i giapponesi-americani vennero internati in campi di "ricollocamento" ed i cinesi per non esserne confusi portavano una coccarda con scritto "Io sono Cinese".
Con la famiglia cinese Henry tace questo amore impossibile ma parla con il suo amico Sheldon, sassofonista nero che ne sa qualcosa della discriminazione razziale. E' poco più grande di lui ma è allegro e lo considera come un fratellino. Quando il padre verrà a sapere inevitabilmente di questo amore disconosce il figlio e smette di parlargli. Poi la vita dividerà i due ragazzini ma l'amore non morirà mai ed attraverso quei magici percorsi che ogni tanto ci vengono riservati ci sarà pure il lieto fine.
Innanzitutto non sapevo niente dell'internamento degli giapponesi da parte degli statunitensi, ed è una cosa che mi ha stupefatto, non compare nei testi di storia nè altrove, anche i vincitori hanno i loro scheletri negli armadi.
Ci sono mille modi per vivere un distacco, un dolore, un lutto: urlare, piangere, disperarsi, oppure accettare l'ineluttabilità dell'evento con rassegnazione e una certa dose di stoicismo, come hanno fatto Henry  e Keiko. E' un modo diverso da quello che è nelle mie corde ma ne ho scoperto e gradito la dignità. 



La curiosità per questo libro era davvero tanta, anche perchè credo che alle volte i libri importanti ti chiamano quando è ora di leggerli. 
La storia di Harold e del suo strano, surreale, intenso viaggio ha tante similitudini con la mia vita attuale e leggerlo è stato come approfondire, non senza difficoltà, tante situazioni che sto vivendo. 
Il tema del viaggio è stato tante volte affrontato in letteratura per identificarlo con la scoperta di se stessi e Harold cammina, cammina, cammina. Proprio come facciamo tutti noi, un passo avanti all'altro incuranti delle scarpe inadeguate, proseguiamo alla ricerca del senso vero della nostra vita.
Il viaggio lo abbiamo fatto insieme lentamente, per riuscire ad osservare l'umanità e la natura che ci circondano. Piano piano abbiamo guardato dentro ed oltre, abbiamo sbagliato e pure chiesto scusa,  ritrovato il passato e rinnovato il presente.
Decisamente una gran bella lettura!


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