venerdì 29 giugno 2012

Di uffici


Sempre in qualità di amministratore delegato familiare oggi ho avuto il piacere di dovermi confrontare con degli uffici pubblici.
Tutto sommato devo dire che non è andata male!


 La giornata già di suo si prospetta torrida e l’idea di trascorrere la mattinata in coda non mi diverte più di tanto. 
Ma il dovere prima di tutto! 
Il contratto va registrato entro la fine del mese. 
Gentilmente il consorte si offre di accompagnarmi,
 in due si fa passare prima il tempo …. 
Quando arriviamo c’è una gran coda,
 una gentile signora alle informazioni ci consiglia addirittura di tornare lunedì (!) 
impavidi resistiamo;
 dopo aver preso il numerino che ci assicura il posto decidiamo di andare a prendere il bidoncino della differenziata che figlio e nuora ci avevano pregato di ritirare, tanto c’è tempo.
  Altro ufficio e altra coda, veloce per fortuna, 
infine ci consegnano due (2) enormi bidoni verdi , altro che micro, 
per il secco ed il vetro dei miei colombi. 
In qualche modo li infiliamo in macchina e dopo aver vagato per le nuove complanari e tentato di entrare in autostrada torniamo all’ufficio precedente. Entro e vedo che lampeggia il mio numero, 
mi precipito allo sportello che mi reclama,
 mia interlocutrice è una signora dall’aria stanca che guarda le carte che le porgo con aria interrogativa …. 
Beh in effetti avevo compilato solo la prima delle 3 pagine del modulo che è richiesto ma lei è una persona comprensiva e cortese 
e mi aiuta completando lei stessa le mie lacune.
  Accidenti mi mancano dei dati, 
mi ha consiglia di andare all’ufficio del catasto e tornare lunedì ….. 
con aria pietosa e molto contrita le chiedo se posso chiamare quel cialtrone del mio commercialista per chiedergli lumi. 
Mi risponde che devo fare alla svelta perché non può aspettare 
ed avere tempi morti. 
Per fortuna la signorina Olga, impiegata del commercialista, con un colpo di genio trova i dati mancanti e così … 
ABBIAMO REGISTRATO IL CONTRATTO!
Lieti, sudati e assetati torniamo a casa.
Dopo aver scaricato gli enormi bidoni, sistemato la cucina, cucinato il pranzo, con le gocciole di sudore che mi scendono dalle tempie infine mi sono sistemata sul divano per il necessario riposo .

Nonostante tutto devo ammettere che mi sono divertita.

martedì 26 giugno 2012

EMILIA


Fuori c’è un bel venticello e finalmente in casa si respira. 
E’ una tranquilla serata solitaria, il consorte è andato a festeggiare la vittoria del campionato e relativo passaggio di categoria della sua squadra
Ultimamente la televisione ci ha propinato un nulla profondo ed avvilente ma questa sera c’è il

Concerto per l’Emilia

 e sto cantando con loro.
 Ho alzato il volume ad un livello quasi indecoroso, ma le canzoni sono bellissime e mi sto emozionando sempre di più!  
Hanno cantato in tanti i Nomadi, prima la Carrà e Guccini, Bersani e Nek, Morandi e gli Stadio, Bergonzoni e Tomba e altri ancora, 
 uno spettacolo davvero.
 Lo stadio è strapieno e mi piace pensare che ognuno di loro sia lì per fare da cassa di risonanza alle parole, all’incoraggiamento, all’augurio di tutti quelli che si sono alternati sul palco.
Mi unisco anch’io

Forza Emilia

giovedì 21 giugno 2012

Serata estiva


Ci sono giorni che fanno allegria, oggi è uno di questi!
Qualche buona notizia, con promesse di giorni pieni e laboriosi. Qualche obbiettivo raggiunto con soddisfazione. Un bel giro in bicicletta al tramonto che scarica pensieri e tensioni.
Pedalare tra le case silenziosamente, ascoltando i rumori domestici, passare rasente i campi e catturare i profumi dell’estate. Attraversare il boschetto e godere della sua frescura. Così in queste giornate infuocate e solitarie la mente si riempie di ricordi e di progetti, lasciando finalmente in un angolo l’ansia e la malinconia.
E la giornata si conclude con animo sereno. 

foto presa dal web  http://www.photo-grafando.it
3° classificato: Oreste Girotto di Lancenigo (Tv) con “Pedalando nel ...

sabato 16 giugno 2012

Giveaway

Come si fa a non fare festa, io sono sempre pronta!!!! E se poi si rischia di vincere un premio non si può farne proprio a meno ....
Allora festeggiamo Alle ed i suoi primi 15 anni in Marocco, di cui mi pare giustamente orgogliosa


di eroi e di martiri


Sono molte le cose che non mi hai detto e molte le storie che non mi hai raccontato, quella che mi manca di più è la storia del mio nonno Marco, medico di tutti, ucciso dai nazisti il 16 aprile 1945. Di lui non conosco che una foto tenuta per anni in un cassetto e gli spogli racconti, definirli essenziali è poco, che mi hai fatto.


Per molte persone è un eroe, un martire e tutt’oggi dopo 65 anni viene ricordato da un intero paese come persona di sensibilità rara, di animo buono, di intelligenza fervida.
A me rimane un vuoto, non te ne faccio una colpa perchè comprendo che quell’esperienza debba essere stata devastante e tale da voler tener lontano dalla mente e dal cuore quei momenti.
In questo pomeriggio caldo ed assolato ci siamo diretti verso Sacile, con animo quasi rassegnato, per dover presenziare ad una cerimonia cui l’invito recitava così:
I rappresentanti della scuola “G. Garibaldi” sono lieti di invitarLa alla celebrazione che si terrà sabato 16 giugno 2012 alle ore 17.00 presso i locali della scuola stessa, alla presenza delle autorità locali, delle maestre e degli alunni che nel corso degli anni hanno fatto la storia della scuola “Trieste-Vistorta”.
 Sarebbe per noi un onore averLa come ospite a questo evento in rappresentanza del Vostro caro dott. Marco Meneghini il quale, negli anni difficili della seconda guerra mondiale, ha percorso i corridoi e le aule della nostra scuola a quel tempo trasformati in reparti di medicina e chirurgia.”

 La scuola è in mezzo alla campagna, isolata dal centro del paese, raccolta intorno ad un gruppo di basse villette, spicca per il suo biancore e non abbiamo nessuna difficoltà a trovarla. La strada è chiusa per l’avvenimento e non nascondo il mio stupore, presto però mi rendo conto che è tutto un brulicare di gente, bambini accaldati si ricorrono nel ghiaioso piazzale, gli adulti  si sbracciano, si chiamano, si abbracciano, si salutano. Quasi timorosi noi cerchiamo il nostro ospite che troviamo immediatamente e ci saluta con entusiasmo e gratitudine, da quel momento è tutto uno stringere di mani, un abbracciare sconosciuti che come un fiume in piena mi travolgono con il loro accavallarsi di ricordi che hanno urgenza di venire condivisi. Parlano di lui e di te, di una parte della tua vita che non conosco e che comprendo essere stata bellissima. Ho scoperto che nella fuga hai lasciato al tuo dirimpettaio uno scudo di legno e pelle, che al nonno per il suo onomastico gli portavano dei dolci ed un mazzo di fiori, che quel giorno maledetto il carretto aveva nascosto il partigiano sotto a delle coperte e lui lo aveva curato, perchè un medico cura tutti, poi uno lo ha tradito e ha fatto il delatore ai nazisti che sono andati a prenderlo in ospedale e fattolo uscire lo hanno fucilato contro un muro. 

Nella scuola ci sono le aule tutte aperte, sui muri hanno appeso foto, disegni, lavori degli studenti dal ’46 ad oggi, in tanti si affollano per riconoscersi scolaro! Al piano superiore c’è un angolo con l’attrezzatura medica degli anni in cui avevano allestito il reparto di chirurgia del nonno, è di un’ingenuità disarmante hanno esposto orgogliosamente tutto, proprio tutto quello che hanno ritrovato, compresa una lucidissima padella di acciaio e un clistere di gomma!

Ci saluta il sindaco, di cui difficilmente dimenticherò la scarsa diplomazia, ci fotografa una giornalista locale istericamente sorridente e iperattiva, ci si presenta l’organizzatrice dell’evento che non manca di promettermi una mail per avere materiale per le sue prossime pubblicazioni.

Infine quando il calore pomeridiano diventa sempre più intenso, inizia la cerimonia in cui si alternano canti, musica e i discorsi ufficiali che ben presto diventano colloquiali ricordi di un tempo difficile, duro, faticoso ma ricco di persone che donavano a piene mani il loro sapere, l’esperienza, l’entusiasmo. Un mondo contadino dove la scuola era importante momento di conoscenza e crescita, il suo ruolo era, in quei luoghi, formare degli agricoltori capaci di arricchire la propria terra, di renderla produttiva e fertile ma anche bella ornandola di fiori, la cui cura è ancor’oggi orgoglio dei paesani.

Ho ringraziato tutti, ho ascoltato tutti, mi sono sentita anch’io orgogliosa del mio nonno eroe e martire di cui spero di riuscire a sapere di più, anche se non sarai tu a raccontarmelo.
Capisco tante cose ora!

lunedì 11 giugno 2012

a reti unificate






Mi associo come sempre in ritardo, se solo di ritardo si può parlare, a questa filiera e cerco di lasciare il mio pensiero.

Ci sono molte forme di diversità, di idee, di sessualità, di religione, di pensiero,  e chi più ne ha più ne metta. Nel mondo virtuale le diversità si possono evitare ed emarginare oppure possono attrarre ed intrigare, essere spunto di riflessione o di confronto, dipende un pò dall’intelligenza delle persone. Credo che in assenza del dovuto equilibrio e della necessaria maturità il pericolo di trascendere e rendere sgradevole il rapporto, sia grande. Ma nella rete che ha maglie larghe, alle volte si rischia di non prestare sufficiente attenzione al disagio della diversità ed allora bisognerebbe imparare a leggere tra le righe e soprattutto concedere a tutti il beneficio del dubbio, offrendo una seconda possibilità. Ponendosi in un atteggiamento più umile, accettando le differenze che rendono ogni persona unica e irripetibile, che poi è il più grande dono che ha.


Delphine con questo post partecipa all’iniziativa
A reti unificate va
in onda la diversità

Chi volesse dare un contributo nel proprio blog partecipando al coro  può farlo, sotto questo titolo, segnalando la sua adesione nei commenti o inserendo nella sua pagina questo banner che vedete sopra.


sabato 9 giugno 2012

Burocrazia

Alle volte non se pò fare a meno e si è costretti a scontrasi con la burocrazia, ed è sempre un’esperienza che lascia senza fiato!
Nella veste di Amministratore Delegato della mia mamma mi sono assunta l’onere di aiutarla nel disbrigo delle pratiche pensionistiche, bancarie e quant’altro. In preda ad un delirio di onnipotenza, visto il prestigioso ruolo, ho comunicato alla famiglia intera che non era un onere faticoso nè particolarmente impegnativo tanto “C’è internet e si fa tutto on line!!!!”.
Bene, oggi ho avuto l’ennesima riprova che non è assolutamente vero, anzi!
Alcuni giorni fa era arrivata una lettera dell’Istituto Previdenziale per eccellenza che richiedeva l’invio di una particolare documentazione, ma nella missiva alcuni punti mi restavano oscuri per le spiegazioni parecchio arzigogolate, allora ho preso il telefono ed ho chiamato il numero verde.  Una gentile signorina mi ha spiegato e mi ha chiarito, ma io restavo sempre incerta e perplessa. Domando “Ma scusi come devo rispondere a questo quesito? “ Risponde ”Deve compilare il modulo allegato, ovviamente” “Ma non c’è nessun modulo allegato” “Lo può scaricare da internet” “Perfetto allora procedo; sicura che non devo andare di persona?” “Sicura”
Mi collego, e già lì cominciano i problemi perchè ci vuole la password... vabbè la richiediamo, me ne danno un pezzetto e poi, alcuni giorni dopo, per posta arriva la busta con il secondo pezzetto. Possiamo procedere... e già, tu credevi di procedere... bisogna generare una nuova password ed annullare quella appena avuta. Pazienza, dopo avere generato la nuova password e avuto finalmente accesso al modulo tanto ambito lo compilo, stampo, firmo, scannerizzo, e cerco di inviarlo con annessa copia sempre scannerizzata della carta d’identità materna, ma non si può perchè bisogna inviare i 2 documenti in un unico file ed io non ho modo di trasformarli. C’è un’unica soluzione alternativa: munirsi di delega e portare tutto alla sede dell’Istituto Previdenziale, brevi manu.
Con estremo disappunto, mi munisco di quanto richiesto e mi avvio.
Sorvolando sul fatto che l’affollamento era incredibile, che non c’era nessuno che dava informazioni all’ufficio informazioni, ho finalmente conquistato il mio numerino G20 e mi sono seduta in uno dei pochi posti liberi ad attendere pazientemente il mio turno. Dopo quasi un’ora il tabellone luminoso ha iniziato a lampeggiare G20 in rosso ed una voce recitava che ero attesa allo sportello 11. Ho guardato la sequenza degli sportelli e mi sono diretta verso il numero 10 pensando erroneamente che un po’ più in là ci sarebbe stato il numero 11. No! Lo sportello di mio interesse si trova tra il 6 ed il 7 .... logico no?
Dopo aver reso operativa la mia nuova password, inserito la pratica, protocollata (sbagliando e pasticciando) mi hanno licenziata con un poco rassicurante “Non si preoccupi la prossima volta potrà farlo da casa” .
La mattina è andata, rientrando speravo di farmi almeno un giro di vetrine ma dopo essermi infilata in libreria (con relativo inevitabile acquisto di Affari d'amore e un’altra guida di Boston) ha iniziato a piovere e sono dovuta rientrare in tutta fretta, accompagnata dalla netta sensazione che ci sarebbe stato un modo più semplice e pratico per risolvere una questione, tra l’altro marginale, e se sbandierano che tutto si può fare ON LINE sarebbe il caso che lo si potesse fare davvero!

giovedì 7 giugno 2012

crisi's blues

Ho letto un post su questo blog "italia2013" l'ho trovato lucido e crudo.
ci ho ritrovato molte verità
perchè chi vive in questa società non è immune dai condizionamenti che essa impone
perchè è grande la responsabilità dei media e della classe politica.
perchè si parla del senso della vita e della dignità personale che non sono necessariamente collegate con il lavoro ed il denaro
perchè si parla del dramma della solitudine
e di molto altro che mi ha fatto riflettere a lungo per l'esperienza vissuta da vicino e che sto ancora vivendo ma con qualche spiraglio
e ho ritrovato molto di quello che osservo direttamente

"Conosciamo il finale della storia: la piccola fiammiferaia dovrebbe scuotersi, battere i pugni a tutte le porte, rubare del cibo o intrufolarsi in qualche casa; dovrebbe usare con coraggio e intelligenza quel po’ di energia che ha; invece, rapita dalle immagini tremule e illusorie di un passato perduto, muore assiderata."

E questo è il finale dell'articolo che un po' mi spaventa
anche se mi auguro che la mia piccola fiammiferaia sappia guardare oltre le illusorie immagini del passato e continui a guardare avanti a sè, a quella nuova se stessa che sta faticosamente costruendo, senza badare a quanto di esteriore e futile la circonda e illude, con umiltà e orgoglio di chi riesce a rinascere dalle ceneri di un passato che ormai diventa sempre più lontano.
immagine rubata dal web

martedì 5 giugno 2012

ricordi

I soliti rumori, la pentola sul fuoco, la tavola apparecchiata, è quasi ora di cena di una giornata qualsiasi, nulla di speciale. Guardiamo il telefilm mentre Giorgio gioca quieto con le macchinine. Comincia il telegiornale ma perchè mai Giorgio sta saltando sul divano?
Ma dov'è Giorgio?
Chi salta?
Chi fa ondeggiare il lampadario?
Perchè si muove il tavolo?
Com'è che tutto prende vita?
Dobbiamo fuggire è il terremoto!
Le nostre mani si uniscono in una morsa e ci trasciniamo verso l'uscita dopo aver recuperato il piccolo che stordito dalla confusione ci interroga ma solo con lo sguardo.
La catenella della porta non si apre, presto, presto facciamo presto. Fuori:
Le scale sembrano non finire mai, le grida riempiono l'androne del palazzo, il terrore è palpabile.
Non riesco più a pensare solo il movimento mostruoso del pavimento riesce a catturare i miei pensieri. Non posso fare nulla per difendermi.
Ma cos'è questo frullo d'ali che sento nel mio pancione appena accennato? Anche la mia bambina sente il mio terrore ed a suo modo me lo fa capire.
Ora sono fuori nel grande piazzale, mi guardo intorno il rumore della paura è assordante.
Lo sguardo è attonito.
L'unica certezza è quella di essere vivi.
E' il 21 novembre 1980.

La tensione e la paura ci circondano, cerchiamo allora di raggiungere i nonni ma è un'impresa difficile il traffico di Napoli non si smentisce nemmeno questa volta.
Per fortuna il percorso è breve.
Un abbraccio stempera il terrore. Tutti insieme si affronta meglio la paura.

Come si fa a non ricordare tutto questo in giorni così?

domenica 3 giugno 2012

2 giugno


Io G.G sono nato e vivo a Milano
io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono
mi scusi presidente non è per colpa mia
ma questa nostra patria non so che cosa sia
puo darsi che mi sbagli che sia una bella idea
ma temo che diventi una brutta poesia
mi scusi presidente non sento un gran bisogno
dell'inno nazionale di cui un po' mi vergogno
in quanto i calciatori non voglio giudicare
i nostri non lo sanno o hanno più pudore
io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono
Mi scusi presidente se arrivo all'impudenza
di dire che non sento alcuna appartenenza
e tranne Garibaldi e altri eroi gloriosi
non vedo alcun motivo per essere orgogliosi
Mi scusi presidente ma ho in mente il fanatismo
delle camicie nere al tempo del fascismo
e da cui un bel giorno nacque questa democrazia
che ha farle i complimenti ci vuole fantasia .
io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono
questo bel paese pieno di poesia ha tante pretese
ma nel nostro mondo occidentale è la periferia
mi scusi presidente ma questo nostro stato
che voi rappresentate mi sembra un po' sfasciato
è anche troppo chiaro agli occhi della gente
che è tutto calcolato e non funziona niente
sarà che gli italiani per lunga tradizione
son troppo appassionati di ogni discussione
persino in parlamento c'è un'area incandescente
si scannano su tutto e poi non cambia niente
io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono
mi scusi presidente ma deve convenire
che i limiti che abbiamo ce li dobbiamo dire
a parte il disfattismo noi siamo quel che siamo
e abbiamo anche un passato che non dimentichiamo
mi scusi presidente ma forse noi italiani
per gli altri siamo solo spaghetti e mandolini
allora cui m'incazzo son fiero e me ne vanto
e gli sbatto sulla faccia cos'è il rinascimento
io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono
questo bel paese forse è poco saggio ma ha le idee confuse
ma se fossi nato i altri luoghi poteva andarmi peggio
mi scusi presidente ormai ne ho dette tante
c'è un'altra osservazione che credo sia importante
rispetto agli stranieri noi ci crediamo meno
ma forse abbiam capito che il mondo è un teatrino
mi scusi presidente lo so che non gioite
ma il grido Italia Italia c'è solo alle partite
ma un po' per non morire o forse un po' per cevia
abbiam fatto l'Europa facciamo anche l'Italia.
io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono
io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo per fortuna o purtroppo
per fortuna per fortuna lo sono..

venerdì 1 giugno 2012

Senza titolo

Stasera non ho voglia di pensare troppo allora ho scopiazzato da Alle un elenco di frivole domane che magari non sono troppo adatte a me, più che altro mi sono resa conto di quanto l'età condizioni gli interessi di una persona. O mi sbaglio? Son troppo poco frivola, fuori moda o che altro?

Qual è l’ultimo acquisto che hai fatto?
le maniglie nuove per porte e finestre


Quale sarà il tuo must have per la primavera/estate?
E chi lo sa????


Unghie lunghe o corte?
corte corte


Rossetto o Gloss?
nulla di solito, rossetto se capita e mi ricordo


Stivali o sandali?
sandali d’estate mocassino comodo d’inverno (gli stivali non li trovo mai per i miei polpacciotti)


Abbronzatura sì o abbronzatura no?
al naturale, se c’è il sole mi coloro un po’
Profumo o acqua profumata?

Acqua di Parma nelle occasioni altrimenti acqua profumata(fresia o mughetto)


Stai già pensando alle vacanze estive?
Assolutamente si
Occhi o labbra in primo piano?

Cerco di stare in secondo piano
Hai già mangiato il primo gelato della stagione?

non c’è stagione per il gelato


Borsa che mediti di acquistare?
non medito, ho qualche sogno esagerato ....


Terra o Blush?
Terra
Colore di ombretto preferito in questo momento?

Azzurro


Palestra o dolce far niente?
Nordic walking sperando di riuscire a riprendere ad uscire con costanza le camminate


Ombretti mat o shimmer?
(non so cosa sono :(
)

Shorts o mini?
Gonna coprente :)


Mascara nero o colorato?
Quello che ammuffisce nell’armadietto credo fosse nero
Capelli lisci o ricci?

lisci formato spinacini
Collana, bracciali o orecchini?

un filo di perle, orecchini piccoli con brillantino, bracciali no


Color Block sì o no?

(non so cosa sono :( )


Su quale colore punterai?
Bianco, blu


Make up colori pastello sì o no?
non sono proprio capace...


Giornata al mare o in montagna?
Mare, mare, mare


Fondotinta in estate sì o no?
No.


Vestitino lungo o corto?
lungo mi fa sembrare una befana, corto sono inguardabile, saggiamente copro q.b.


Pizzo sì, pizzo no?
si, assolutamente ma della mia taglia si trova pochino


Vacanza con le amiche o con il ragazzo?
Il mio ragazzo nonchè pensionato consorte


Parto con il minimo indispensabile o porto dietro mezza casa?
sto imparando a portare sempre meno


Colletti mania sì o no?
No


Pantaloni floreali sì o no?
No, ci mancherebbe