martedì 30 settembre 2014

e se invece ....

QUESTA RACCOLTA FONDI  E' PER IL MIO NIPOTINO STA GIRANDO SUL WEB E LA CONDIVIDO 

UNITI PER VITTORIO 



Questa è la storia di Vittorio,  di sette anni. 
Hai visto mai che FB serve anche a questo. 
«Tieni duro, cucciolo». «Ti siamo accanto». Suo padre Paolo parla piano, mentre racconta un anno di calvario con una dignità immensa. Intanto ammette di aver sentito forte «l’abbraccio più bello e caloroso di Napoli» che continua a sostenere la gara di solidarietà per contribuire alle spese per le cure.
Tra pochi giorni un aereo porterà Vittorio dall’altra parte del mondo. Destinazione Houston, dove per la prima volta arrivò la voce di Neil Armstrong dalla luna. «Un piccolo passo per l’uomo», e poi il resto. Ovviamente, a sette anni non si può sapere tutto, però si possono insegnare tante cose. Una, per esempio: che se c’è una sola possibilità di farcela, vale la pena andare fino in fondo. Anche se il nemico si chiama tumore.
Il calvario di Vittorio inizia a Natale del 2013, quando il suo papà lo accompagna in ospedale per un “semplice” mal di testa. Da quel giorno, cambia tutto, compresa la prospettiva della vita. La diagnosi è un colpo al cuore: il tumore è già diffuso e pochi giorni dopo Vittorio è già in sala operatoria perché la massa tumorale provoca una pericolosa pressione endocranica.
Iniziano i cicli di chemioterapia, poi le radioterapie, quindi il trapianto del midollo spinale. Il piccolo viene assistito con cura dai medici del Pausilipon e dai centri in cui viene applicato il protocollo di cure. Passano giorni, settimane, mesi. Fino al 20 agosto, quando il ciclo si esaurisce. I medici allargano le braccia: «Vittorio, purtroppo, non è guarito». Servono nuovi protocolli sperimentali che in Italia, e in Europa, non esistono.
Inizia la ricerca dall’altra parte dell’oceano dove c’è una sola struttura in grado di accogliere Vittorio per una nuova sperimentazione di cure. La cartella clinica di Vittorio viene spedita in America, si fissa il primo incontro per valutare la possibilità di accogliere il piccolo nel programma sperimentale di terapia. A Houston, però, la sanità ha il volto spietato della burocrazia e il messaggio freddo rimbalza in Italia: «Prima le garanzie economiche, poi il consulto».
Paolo, che di professione fa il commercialista, ipoteca i suoi beni, dà fondo ai risparmi di famiglia, si indebita. Va avanti da solo, con determinazione e dignità, poi i suoi amici lanciano la gara di solidarietà per Vittorio e mezza Napoli risponde.
«Avrei preferito il silenzio, ma ammetto che il calore e il sostegno della gente è grandioso».
Quaranta mila contatti, 16mila mail: la battaglia di Vittorio diventa la battaglia di tutti. Perché se c’è anche una sola possibilità è giusto provarci, così come suggeriscono quegli occhi grandi di un bambino-uomo che ci insegna cos’è la forza e la speranza.



Il contributo potrà essere versato sul conto corrente intestato a: 
Longoni Dr. Paolo - Petricciuolo Maria Immacolata
IBAN: IT60 B010 1040 1031 0000 0002 487
- codice BIC: IBSPITNA (il codice BIC da utilizzarsi per eventuale operatività estera)
Causale del bonifico: UNITI PER VITTORIO - solidarietà.
La causale è IMPORTANTE!!!

La donazione è possibile anche tramite PAYPAL, la si può eseguire usando la mail: longoni@longoni.net 

Il suo papà oggi mi ha scritto che porterà Vittorio in America sulle ali del nostro amore e spera che lo aiutino ad avere un po' di speranza in più. Un milione di dollari rispetto alla vita del suo bambino non è nulla 

5 commenti:

  1. È giusto provarci, sempre, e crederci. Ora condivido margherita e ti abbraccio forte!

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  2. Io ci sto, anche con poco, ma ci sto.

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  3. Grazie a tutti quelli che parteciperanno anche solo diffondendo questo post, leggo che fino ad ora hanno raggiunto il 25/27 % della cifra necessaria, bisogna continuare ad impegnarsi perchè la richiesta raggiunga più persone possibili

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  4. coinvolta tutta la mia ( grande ) famiglia puteolana e amici .

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