sabato 13 giugno 2015

Ospedale

Questo mese non finisce di stupirmi e rattristarmi. Adesso abbiamo vinto il secondo ricovero in pochi giorni, è cambiato il malato ma la sostanza no. Andiamo avanti, facciamo quello che c'è da fare fin dove si può. Ogni mattina inizia un nuovo giorno e così affrontiamo le ore di difficoltà di colei che amiamo oltre misura.
Nell'estenuante lentezza delle giornate ospedaliere, tra una flebo ed una pastiglia, tra un pranzo ignobile ed una sigaretta rubata mi sono ritrovata ad osservare l'umanità dolente che percorre gli stessi corridoi e le stesse angosce. Un dolore infinito ci circonda ed in realtà non ce ne accorgiamo fin quando non ne siamo immersi per forza, prima possiamo sempre voltarci dall'altra parte.
In camera con la mia mamma ci sono altre tre signore di età indefinibile, silenziose se non per il lieve brusio dei letti anti decubito, non sono vecchie, ma hanno lo sguardo perso chissà dove.
Per una dei parenti passano spesso e le stringono le mani, sottovoce le parlano e cercano un contatto anche se sanno che ormai la ragione è persa; il marito ieri è rimasto per un po' abbracciato a lei, sembrava sul punto di piangere e forse lo faceva; una figlia mi ha detto : Vede gli scherzi della vita? Per fortuna il personale medico e paramedico è gentile e la trattano tutti con molta delicatezza.
Un'altra dorme sempre ma quando è sveglia è presente, non sono in molti che passano al suo capezzale ma a lei non sembra importare anzi, quando vengono la vogliono fare alzare e lei invece preferisce restare nel suo torpore rassicurante.
La terza non ha nessuno che viene, solo una assistente a pagamento che arriva per i pasti e con poca grazia la imbocca, aspetta che l'ora per cui è pagata finisca e senza un saluto se ne va, come una ladra, alla svelta, forse sa che sta rubando qualcosa.
La prima notte di ricovero c'era anche una signora anziana che ha dato di matto, urlava, piangeva, minacciava, bestemmiava, lo faceva senza la consapevolezza della ragione, ovviamente, ma è stato un delirio. Per fortuna l'hanno spostata di stanza, dopo sentendola ancora gridare la sua disperazione ho avuto pietà anche per lei, indomita, inascoltata, rabbiosa e disperata. La sua badante è abituata alle sue numerose intemperanze e ci ha confessato anche le sue botte, ma la asseconda con un amorevolezza impensabile.

La mia mamma se avesse un bazooka le incenerirebbe volentieri, noi stiamo messi così per ora.

8 commenti:

  1. accipicchia Margherita... in bocca al lupo...

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  2. Non è da tutti saper guardare e osservare come fai in un momento così difficile. Un abbraccio forte a te e tanti auguri di buona ripresa alla tua mamma!
    (purtroppo solo ora da computer riesco a commentare, durante il giorno ho provato più volte senza riuscirci e lo stesso mi capita con altri blog su blogspot :( ]

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  3. Tre settimane fa è mancata mia suocera, 95 anni, gli ultimi 5 trascorsi in una casa di riposo. Ogni giorno eravamo da lei, mio marito anche più volte al giorno, e gli ultimi mesi sono stati davvero pesanti. Ora che non c'è più, io e mio marito continueremo comunque a recarci di tanto in tanto dai "nostri" vecchietti...hanno fame anche di un semplice "buongiorno" detto sorridendo.... Auguri per la tua mamma ♥

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  4. N.d.r. Ora è a casa.... inizia la ricerca delle badanti!!!!!

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  5. ti capisco e non sai quanto........ un abbraccio stretto stretto
    piesse: auguri per le bandanti :)

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  6. non credo di avere parole da dare...ma solo un grande abbraccio -
    Coraggio

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