martedì 15 ottobre 2013

Namibia e dintorni 2

 Il giorno seguente la sveglia suona alle 5,30 e ci dirigiamo verso Swakopmund.  Attraversiamo i passi del Gaub e del Kuiseb dove possiamo osservare l’antichità della terra, le stratificazioni del granito raccontano la storia del deserto di pietra; la strada è lunga ma mai monotona, le spiegazioni della nostra Prof. Biancamaria sono sempre interessanti e coinvolgenti ci permettono di apprezzare meglio questa terra che essendo la prima delle terre emerse è quella che ha più secoli da raccontare. 

Nel primo pomeriggio arriviamo a destinazione e nonostante il tempo non proprio clemente ci dedichiamo alla visita della cittadina, visitiamo l’interssante museo dei cristalli e non manchiamo di ispezionare tutti i negozi del centro commerciale. Il nostro programma prevede per il giorno successivo la gita in barca per ammirare otarie, delfini, cormorani e fenicotteri, perciò dopo la consueta sveglia antelucana e un’abbondante colazione ci  avviamo verso Walvis Bay. Purtroppo la mattina è cupa e fa freddo, piove a tratti, la luce è grigia ma il nostro umore non ne risente. Il giro marino è interessante e riusciamo a vedere molti delfini ed otarie. A bordo ci viene servito un ottimo spuntino a base di ostriche e aperitivi vari che non disdegniamo affatto. Il nostro cicerone parla solo in inglese ed io fatico non poco a comprendere le sue spiegazioni ma noto che tutto sommato me la cavo, riesco anche a dare qualche spiegazione a Viviane che invece di inglese non sa una parola. La mattinata scivola via tranquilla ed arriva nel pomeriggio l’appuntamento con un giro in 4x4 sulle dune vicino al mare. Ed io che mi aspettavo la solita girata …. Altro che discese ardite e risalite!!!!! E’ stato tutto un saltare da una duna all’altra, con panorami in continua evoluzione, montagne di sabbia che improvvisamente cedono il passo al mare spumeggiante o a distese di saline bianche come il latte, incontriamo dei pescatori che impavidi restano immobili al vento in attesa del pesce, ci fermiamo a guardarli ma io soprattutto guardo il mare che innalza le onde e la risacca arriva quasi a sfiorarmi i piedi, che ci posso fare se il mare mi ipnotizza?  


Ci viene offerto uno spuntino molto gradito tra le dune e poi i nostri piloti (che erano gli stessi della barca del mattino) ci riportano tra le risate generali al porto. Mi sono sentita una ragazzina con tutti quei salti e quell’allegria, un momento davvero liberatorio e rivitalizzante. Al nostro rientro a Swakopmund siamo accolti da un temporale e la temperatura si è ulteriormente abbassata …. Ma siamo in Africa o ai Poli???? La serata si conclude con la cena in un locale caratteristico The Tug ed il tavolo a noi riservato è proprio fronte mare, uno spettacolo davvero emozionante mangiare (benissimo) con le onde che si infrangono sotto di noi!

E sorge un altro giorno, partiamo sempre presto perché anche oggi la strada sarà lunga, destinazione Twyfelfontein nel Damaraland.  La percorso è spesso interrotto da fermate per acquistare minerali e prodotti artigianali vari, possiamo così ammirare le prime rappresentanti delle donne Herero , ed anche qui il paesaggio ci regala ogni poco una sceneggiatura nuova. Così il tempo trascorre piacevolmente e nel primo pomeriggio arriviamo a lodge dove pernotteremo, sembra scavato nella roccia ed all’ingresso possiamo ammirare un assaggio dei graffiti boscimani che vedremo l’indomani. Nel pomeriggio veniamo issati su dei camion per un safari 4x4 (io direi 8x8) per vedere gli elefanti del deserto. Ne usciamo soddisfatti ma notevolmente scekerati . La cena della sera viene allietata dai camerieri che cantano e ballano le loro canzoni. Mi piacciono molto e acquisto il cd con la loro musica. 
Anche il nuovo mattino ci si presenta con la pioggia, ma pazienza, proseguiamo per la visita alle pitture rupestri e ai graffiti. Purtroppo il tempo inclemente ci costringe ad un giro più piccolo del previsto ed è un vero peccato perché dal poco che abbiamo visto il resto doveva essere davvero bello. Successivamente ci fermiamo ad ammirare le Organ Pipes (o canne d’organo) altra meraviglia!!! 

Poco alla volta il tempo migliora e ci dirigiamo verso Opuwo, città a Nord, dove entreremo in contatto con le etnie Himba e Herero.
Da questo momento in poi il viaggio cambia dimensione, almeno per me. Non mi sento tanto turista quanto osservatrice e mi ritrovo spesso a riflettere sulla contaminazione che noi occidentali portiamo a queste popolazioni che hanno una cultura profondamente diversa dalla nostra e che vivono secondo altri ritmi ed altre regole. Nel pomeriggio arrivati a destinazione, ce ne andiamo a passeggio lungo la strada principale ed occhieggiamo nel negozi, nei supermercati e nei mercatini che la costeggiano. Le persone sono di tante etnie, vestiti in maniera tradizionale o all’occidentale in una mescolanza che disorienta. Ho qui per la prima volta la sensazione della miseria, anche se  gli scaffali dei supermercati sono colmi e i negozi offrono qualsiasi merce,  l’immondizia per la prima volta fa la sua comparsa lungo i marciapiedi. Sono un po’ stordita dalla confusione e dal caldo ed apprezzo davvero la tranquillità della nostra guest house,  dove ceniamo di gusto e ci attardiamo in chiacchiere con un gruppo di tre signore che stanno viaggiando da sole ed hanno tanto da raccontare.

La mattina successiva andiamo a visitare un villaggio Himba, dobbiamo essere accompagnati da una guida locale, nel nostro caso si chiama Queen Elizabeth,  che ci fa acquistare i doni da portare al capo villaggio e ci scortapresentandoci al capo villaggio. Gli uomini sono al pascolo, nel villaggio ci sono solo donne e bambini. Le donne sono bellissime, fiere, curate, sorridenti, cosparse di ocra, burro ed erbe, i capelli acconciati con trecce impastate con cenere e ocra, portano una specie di gonnellino di pelle, sono adornate con collane e bracciali. I bambini sono di una bellezza disarmante, ci prendono per mano saltellando, cantando, sorridendo. Di nuovo mi ritrovo a riflettere sulla inopportunità della nostra presenza in quel posto. Mah …. Sono felici lo stesso, la loro vita è cadenzata da ritmi diversi e da necessità diverse, così pure le priorità sono altre, noi che ci facciamo lì?


Riprendiamo il nostro cammino verso altre mete e lasciamo anche questo angolo d’Africa con un misto di sollievo e nostalgia. Dopo circa tre ore di auto arriviamo a Rundu dove ci dedichiamo al relax formato speciale. Il lodge è stupendo, il silenzio che ci circonda è meraviglioso, è davvero impossibile dimenticare questi giorni fatti di odori, profumi, rumori, paesaggi, risate e riflessioni. Lo sguardo qui si perde nell’immensità della savana, il vento accarezza il nostro respiro ed ogni attimo godiamo della meraviglia che ci circonda. 

(Continua)

7 commenti:

  1. affascinante e coinvolgente!!!
    bellissimo viaggio!

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  2. Felice che la tua vacanza sia stata fruttuosa.
    Un sorriso.
    ^___^

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  3. Sò che la notte la temperatura scende di molto... escursione termica.
    Credo sia bellissimo vedere l'Africa

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  4. Sono davvero incantata... splendido resoconto...

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  5. Cara Margherita, vorrei chiederti un favore: mi permetti di salvare in un unico documento di testo il tuo racconto di viaggio?
    Vorrei in futuro poter rileggere d'un fiato sia le "puntate" già pubblicate sia le prossime...grazie!
    P.S. Si capisce che sono affascinata dal tuo diario africano?

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