mercoledì 24 agosto 2016

Passato che torna

Ogni volta è la stessa angoscia


ricordi

I soliti rumori, la pentola sul fuoco, la tavola apparecchiata, è quasi ora di cena di una giornata qualsiasi, nulla di speciale. Guardiamo il telefilm mentre Giorgio gioca quieto con le macchinine. Comincia il telegiornale ma perchè mai Giorgio sta saltando sul divano?
Ma dov'è Giorgio?
Chi salta?
Chi fa ondeggiare il lampadario?
Perchè si muove il tavolo?
Com'è che tutto prende vita?
Dobbiamo fuggire è il terremoto!
Le nostre mani si uniscono in una morsa e ci trasciniamo verso l'uscita dopo aver recuperato il piccolo che stordito dalla confusione ci interroga ma solo con lo sguardo.
La catenella della porta non si apre, presto, presto facciamo presto. Fuori:
Le scale sembrano non finire mai, le grida riempiono l'androne del palazzo, il terrore è palpabile.
Non riesco più a pensare solo il movimento mostruoso del pavimento riesce a catturare i miei pensieri. Non posso fare nulla per difendermi.
Ma cos'è questo frullo d'ali che sento nel mio pancione appena accennato? Anche la mia bambina sente il mio terrore ed a suo modo me lo fa capire.
Ora sono fuori nel grande piazzale, mi guardo intorno il rumore della paura è assordante.
Lo sguardo è attonito.
L'unica certezza è quella di essere vivi.
E' il 21 novembre 1980.

La tensione e la paura ci circondano, cerchiamo allora di raggiungere i nonni ma è un'impresa difficile il traffico di Napoli non si smentisce nemmeno questa volta.
Per fortuna il percorso è breve.
Un abbraccio stempera il terrore. Tutti insieme si affronta meglio la paura.

Come si fa a non ricordare tutto questo in giorni così?

3 commenti:

  1. momenti di vita che ci ricordano la morte in ogni istante e l'inevitabile appuntamento con essa ... ma anche con la vita e con gli affetti e con la qualità di ogni cosa che viviamo in ogni secondo

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